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Mazara, il Comune ha una nuova facciata. Tra gli interventi complessi la demolizione della torre e l’eliminazione della galleria, adesso l’area ha cambiato aspetto

(Sabato 16 Dicembre 2017)
Mazara - Il “palazzaccio” non c’è più. Piazza della Repubblica è stata ripulita da quell’obbrobrio prima esistente che ormai fa parte dei ricordi. Oggi è emozionate salire sul tetto del palazzo, non vedere più la torre finalmente demolita, che deturpava insieme alla facciata lo stesso palazzo, ed al contrario ammirare la straordinaria piazza che non ha nulla da invidiare alle altre belle piazze italiane.

Quello che è stato realizzato è un intervento minimalista ma serve a coprire “la vergogna”, come definita dai mazaresi, dell’orrenda facciata del “palazzaccio”. L’originario progetto di rifacimento del maestro Pietro Consagra che risale al 1980, puntava sull’arabesco, celare il vecchio edificio demolito nel 1971, ma non è stato approvato dalla Soprintendenza ed anche a livello locale le idee erano alquanto contrastanti, tanto che Consagra disse: “Quando per la prima volta vidi quel “palazzaccio” pensai che era una giusta punizione per la trascuratezza con cui il paese è stato sopraffatto da costruzioni insensate. Ma andandomene via lasciai il mio cuore in quel guaio. Dovevo fare qualcosa e nacque l’opera che non ha ricevuto le giuste risposte”. Il progetto prevedeva alla base sei colonne tortili, bombate in tre punti di colore grigio. Dalle colonne partivano tre ordini di finestre di degradanti dimensioni: le più grandi sono le prime, le ultime sono più piccole. Sono sei, poi sette, in alto otto. Per Consagra questo era un curioso capriccio numerico, una lievitazione che prima ancora che proporzionale, era prospettica. Un’idea che avrebbe potuto farsi vera o non farsi mai, come è successo, il progetto attuale è semplice, lineare. È dell’architetto Elena Calafato che nel 2011 l’amministrazione comunale lo ha acquistato per 15 mila euro. Per il Sindaco Cristaldi questo era l’inizio per cancellare l’obbrobrio. Successivamente, per vari motivi sia tecnici che economici, il progetto è stato rielaborato in alcune parti dagli architetti, e funzionari comunali, Alberto Ditta, Bianca Asaro e Tatiana Perzia. Tra gli interventi più complessi, la demolizione della torre e il taglio della galleria per l’adeguamento dei volumi dell’edificio alle proporzioni dell’intera piazza. Lo scorso anno si tolsero i teloni ed apparve la nuova facciata nuda, senza orpelli e richiami, non riscosse molto sucesso un’opera in linea stilisticamente con l’architettura della piazza dove si ergono la cattedrale, il Seminario Vescovile e la sede vescovile. La nuova facciata, dopo qualche mese, si è arricchita però con alcune opere. Sono alcuni pannelli posti sulla facciata, progettate dal maestro Disma Tumminello, vere decorazioni scultoree dell’artista mazarese già titolare di cattedra al Liceo Artistico di Palermo.

[Fonte: gds.it - Salvatore Giacalone / foto tratta da Facebook]