Gli attrezzi, per un totale di circa 1500 metri, posti in luoghi non consentiti dalla legge erano inoltre non segnalati e costituivano, pertanto, grave pericolo per la sicurezza della navigazione per tutte le unità in transito.
L’attività in sé, oltre ad intervenire a protezione del bene giuridico tutelato dalla norma, di fatto ha impedito che il pescato potesse essere intromesso sul mercato, con potenziali pericoli per i consumatori, senza le dovute garanzie di tracciabilità e rintracciabilità, a differenza di quanto avviene, invece, per i prodotti della pesca provenienti dalla filiera professionale.
Pertanto, l’occasione consente di porre l’accento anche sul rischio sanitario correlato all’acquisto ed al consumo di prodotti ittici provenienti dalle attività abusive, oltre che sull’impatto negativo che le stesse hanno sotto l’aspetto economico ponendosi sul mercato in concorrenza sleale con quanti, invece, risultano debitamente autorizzati.
L’impegno per la tutela dell’ambiente marino e costiero, accanto al contrasto della pesca abusiva, è tra le priorità del Corpo delle Capitanerie di Porto e, in ragione di tali funzioni istituzionali, la Guardia Costiera di Marsala è costantemente impegnata in prima linea nelle attività di vigilanza al fine di tutelare il delicato ecosistema marino.
Le operazioni della Guardia Costiera proseguiranno nei prossimi giorni.
Comunicato stampa