Si vola su Trapani e sulle saline si ritorna in un antico monastero, si scoprono cappelle e campanili, si spalancano i palazzi istituzionali. Mazara del Vallo quest’anno riconsegna alle visite, dopo i primi restauri, gli splendidi mosaici della domus romana di San Nicolò Regale, riapre il Palazzo Vescovile con spazi inattesi e scopre la biblioteca dei Chierici. Alcamo entra nel chiostro carmelitano dell’ex convento dell’Annunziata, cerca tra manoscritti e incunaboli, sale sulla cupola della Chiesa Madre, visita antiche tonnare e il neonato Museo dei Carabinieri.
Visitare il Trapanese - sia le città
affacciate sul mare, sia le realtà più piccole che nascondono musei gioiello -
è una sorpresa continua. Perché si passa senza soluzione di continuità da un
mosaico arabo normanno a un sontuoso oratorio barocco, a una tonnara che mette
i piedi nell’acqua. La provincia che più di ogni altra nelle scorse edizioni
delle Vie dei Tesori, ha fatto balzi in avanti in termini di numeri
– soltanto l’anno scorso ha sfiorato i ventimila visitatori,
contando anche Marsala che quest’anno ha scelto di aprire i suoi luoghi
dal 5 al 20 ottobre - schiera di nuovo le sue bellezze. Che
pescano in una storia importante, fatta di contaminazioni di ieri e di
oggi. Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Trapani, Mazara
del Vallo e Alcamo, per tre weekend, dal 14 al
29 settembre. Sarà possibile visitare le tre città (e Marsala in
ottobre) con un unico coupon.
“Siamo sempre più convinti che questo
festival offra un’inedita chiave di lettura del territorio – interviene l’assessore comunale agli Eventi di
Trapani, Emanuele Barbara –, regalando ai turisti e ai
residenti, luoghi, guide e aneddoti che riescono sempre ad appassionare. Anche
le esperienze sono da non perdere, soprattutto la novità di poter volare su
Trapani".
"Dopo il successo delle passate
edizioni Le Vie dei Tesori riapproda a Mazara del Vallo grazie alla consolidata
sinergia con la nostra amministrazione comunale e la Pro Loco, nel segno della
promozione e valorizzazione dei beni culturali ed artistici da riscoprire.
Visiteremo di nuovo dopo tanti anni la chiesa di San Calcedonio" ricorda l’assessore comunale al Turismo di
Mazara del Vallo, Germana Abbagnato intervenuta alla
presentazione con la collega al Decoro Urban, Isidonia Giacalone.
“Siamo entusiasti che la nostra città, per il terzo
anno consecutivo, faccia parte del circuito regionale delle Vie dei Tesori, che
valorizza il patrimonio culturale e paesaggistico della Sicilia, attraverso
attività di racconto, promozione e coinvolgendo la comunità - dicono
il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi e l’assessore alla
Cultura Donatella Bonanno - Un’occasione di
riappropriazione e riscoperta per i cittadini, un appuntamento straordinario
per i turisti ".
Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione
della bellezza” che racconta l’intera Isola e che quest’anno diventa maggiorenne:
era il 2006, infatti, quando nasceva la prima edizione a Palermo, dieci luoghi
del tutto inattesi in seno all’Università. Da lì a poi Le Vie dei Tesori ha
aumentato i suoi visitatori anno dopo anno, si è allargata a tutta la Sicilia,
ha raggiunto numeri impressionanti e ha dovuto fare i conti con la pandemia, ma
è stata tra le pochissime realtà italiane a non fermarsi mai. Trapani nel
2023 aveva contato 9125 presenze; la piccola Alcamo, che
quest’anno parteciperà al festival per la sua terza volta, aveva messo
insieme 4474 visitatori e Mazara del
Vallo aveva sfiorato i 2300 visitatori. “Iniziamo
dalla provincia di Trapani questo nuovo viaggio delle Vie dei Tesori – dice
il vicepresidente della Fondazione, Marcello Barbaro – un
territorio che ci ha sempre regalato numeri importanti, su cui il festival lo
scorso anno ha avuto una ricaduta turistica che ha sfiorato il milione di euro. Ritorniamo
con la certezza che riusciremo a far innamorare residenti e turisti, ma
soprattutto i ragazzi che magari troveranno uno spunto per non partire un
domani".
Dopo aver ammirato i Borghi dei Tesori, in
questa prima tranche Le Vie dei Tesori apre luoghi e propone esperienze ritorna
in dieci città (con Trapani, Mazara e Alcamo, ecco Bagheria, Termini
Imerese, Corleone, Messina, Caltanissetta, Enna e
la new entry Leonforte); dal 5 al 20 ottobre altre sei città (Carini,
Marsala, Sciacca, Ragusa, Scicli e Noto); Palermo e Catania occuperanno
come sempre tutto il mese di ottobre.
Un progetto che si anima della narrazione collettiva,
della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di
centinaia di giovani; che è stato confermato nel calendario
biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana;
che ha stretto collaborazioni con altre realtà, visto che è tra le costole
di Italia Romanica, rassegna dedicata all’arte e all’architettura
del Medioevo in quattro regioni italiane, con Fondazione Sardegna Isola del
Romanico, Fondazione Lemine in Lombardia e InCollina in Piemonte.
Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come
nelle altre città, con Unicredit come main sponsor - “Il
sostegno di Unicredit è convinto e continuato nel tempo - dicono Renato
Mancini (responsabile Area retail Trapani), Caterina Fratello (direttore
mercato Mazara del Vallo) e Sebastiano Palumbo (direttore
mercato Alcamo) -, a un festival che ha dimostrato di saper parlare al
territorio” -. E l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che
collabora alla formazione dei giovani, la rassegna ha saputo creare sinergie e
dialogo con Regione, atenei, comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni
dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.
Un progetto che tutto l’anno lavora per generare
valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di
valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra
settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città
in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di
titolarità dei luoghi del patrimonio. Riaccoglie il progetto
satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti,
frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale
all’Agricoltura.
LE VIE DEI TESORI A TRAPANI. Si
volerà sul Piper osservando dall’alto le piramidi di sale, si
scoprirà un antico monastero con un giardino nascosto; e ancora, chiese
barocche, trittici gaginiani, palazzi affrescati: Trapani apre diciannove
luoghi e propone esperienze inedite, come una visita guidata ai simboli
dell’Immacolata al Collegio. E’ un bel programma costruito sul territorio da
Lucia Floria: riapre le porte l’antica Corte delle Ninfee, antico
monastero domenicano, oggi residenza privata, con il suo giardino nascosto e la
famosa “ruota degli esposti” per i bambini abbandonati: la scorsa edizione è
stata tra i luoghi più visitati delle Vie dei Tesori. Nell’ex cartolibreria
Pons, sede dell'Unione delle Maestranze, vedrete i
Sacri Gruppi dei Misteri. I palazzi: aprono la Prefettura,
con le sue sale decorate e le numerose opere d’arte; Palazzo Cavarretta
o Senatorio (sede del Consiglio comunale) da dove si ha una
spettacolare vista sul centro storico; palazzo Milo Pappalardo con
i suoi tetti affrescati e il balcone tutto festoni,
volute e putti; palazzo Riccio di Morana, oggi sede della
Presidenza della Provincia regionale di Trapani, sulla sua facciata
neoclassica, spiccano le statue che rappresentano le virtù morali della
famiglia dei Morana; a Palazzo D’Alì si perderà il conto
delle finestre e si potrà assistere alla visita teatralizzata con donna
Clotilde che abitò queste stanze (a cura degli Amici del Museo Pepoli). Ritorna
anche quest’anno l’amata Torre di Ligny, costruita nel 1671 per
difendere la costa esposta alle incursioni dei corsari barbareschi; si salirà
sul campanile di san Domenico per un panorama sulla città. Le
chiese: dalla più imponente, la cattedrale di San Lorenzo, alla
sontuosamente barocca Cappella della Mortificazione, vera
iconografia da “regno della morte” al Collegio dei Gesuiti con
una commovente Immacolata del Marabitti alla chiesa delle Anime Sante
del Purgatorio con la tomba del famoso architetto (a cui si devono
molti palazzi e chiese di Trapani) Giovanni Biagio Amico. Dalla chiesetta
barocca del Carminello si accede attraversando un portale
settecentesco in marmo, all’antichissima Badia Nuova che
ospita tele del Novelli, del Carreca e del Borremans. Dalla barocca Santa
Rita con il Crocifisso seicentesco di Pietro Orlando che non si può
spostare: si narra che, a un tentativo, Gesù avrebbe aperto gli occhi, per
manifestare il suo dissenso; alla proto basilica di San Nicola dove
è un trittico marmoreo in bassorilievo del Gesù Cristo risuscitato
attribuito a Giacomo Gagini. La cripta, sotto l'altare maggiore, è un mondo a
parte: perfettamente conservata, mostra l'antico metodo di inumazione dei
religiosi. la chiesa di San Domenico che nasconde al suo
interno, l’affresco della Madonna del Latte, riapre dopo qualche mese di
restauri, la cappella con il Crocifisso doloroso gotico considerato miracoloso
e la Cappella dei Crociati, orientata verso Gerusalemme. E un mondo a sé è
la bottega di Platimiro Fiorenza, tesoro vivente di maestria e artigianalità
che si tinge di rosso corallo: la sua bottega, anche grazie al lavoro della
figlia Rosadea, è diventata un crogiuolo di attività per il
territorio. Tra le esperienze, non si deve perdere il volo
in Piper sulle saline: si potranno osservare dall’alto le
piramidi candide, su un velivolo a 4 posti condotto da piloti esperti che
decollerà da Birgi per volare sullo Stagnone, Mozia e sulle saline Ettore
Infersa. Il direttore del Parco di Segesta, Luigi Biondo condurrà
una visita esclusiva sui miti e simboli segreti dell’Immacolata del Collegio di
cui ha curato il progetto di restauro. Infine ritorna anche la performance del
fiorista Michele Iovino che, ispirandosi ai fregi liberty,
realizzerà delle composizioni botaniche delicate. Due le passeggiate:
la prima, condotta da Renato Lo Schiavo, seguirà le orme di uno scrittore
vittoriano, Samuel Butler che rilesse l’Odissea ambientandola tra le Egadi e
Pantelleria. La seconda raggiungerà la riserva orientata delle saline di Nubia,
tra fenicotteri rosa, spatole e aironi bianchi.
LE VIE DEI TESORI A MAZARA DEL VALLO. E’
una città da leggere con attenzione, perdendosi tra i suoi vicoli, le
architetture normanne, le abitudini e i rituali che intrecciano i popoli.
Questa è la quarta edizione, curata sul territorio dalla Pro
Loco e da Liliana Ingenito, e si deve per forza partire
dagli splendidi mosaici romani di San Nicolò Regale che, dopo
un primo restauro, sono tornati a essere visitabili; la chiesa
normanna, quasi una Cuba (inserita anche nel neonato circuito di
Italia Romanica con i monumenti di Sardegna, Piemonte e Lombardia), e la Regale
Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la
tradizione, parrebbe risalire al 1085. Ma Mazara riaccoglie nel programma anche
le “case” della Diocesi, e apriranno spazi di solito fruibili solo dai
religiosi e dagli studiosi: dal palazzo Vescovile, sede del vescovo
che ha un ponte coperto che lo collega alla Cattedrale; al Seminario
dei Chierici con i suoi tesori, la biblioteca che custodisce un Fondo antico
con tomi pubblicati tra il 1660 e il 1850; il Museo Diocesano (chiuso
da sei mesi), con la splendida croce processionale della
chiesa madre di Salemi, datata 1386, e una collezione di reliquiari, tra cui
quello di Santa Rosalia. Da aggiungere il seicentesco Collegio dei
Gesuiti, simbolo del potere della Compagnia di Gesù. Si ritorna
nell’affezionata (del festival) Casa Lombardo trasformata in
atelier d’artista dalla famiglia che la abita; ma si scopre anche il Teatro
Garibaldi, piccolo gioiello nel centro storico, voluto fermamente dai
mazaresi e costruito dai maestri d’ascia. Le chiese sono tre, una più bella
dell’altra: dalla tardo barocca San Calcedonio che sarà una
vera sorpresa anche per i cittadini perché è sempre chiusa e visitarla è
un’occasione; a San Francesco nata in stile arabo-normanno,
che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere
femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da tre
d’anni; e a San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle
Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di
maiolica cosparso di fiori splendenti. E non si deve assolutamente perdere
la riserva di Lago Preola, gestita dal WWF, il regno delle
testuggini palustri e dei tarabusini.
Le esperienze. Si potrà gustare un aperitivo al tramonto in barca
verso Capo Feto; seguire la vendemmia a Baglio Aimone, seguire una session di
power yoga nella casbah araba, ascoltare il Muezzin o o sorbire un vero tè alla
menta che in Tunisia è simbolo di amicizia. Due le passeggiate: si
potrà scoprire la famosa kasbah di Mazara di notte e si seguiranno gli storici
attraverso l’antica città murata.
LE VIE DEI TESORI A ALCAMO. Si
potrà scoprire il neonato Museo dei Carabinieri, aperto solo da
pochi mesi, con una sorpresa: per il festival sarà esposta una delle jeep
Willis paracadutate dagli americani durante la Seconda Guerra Mondiale. E,
sorpresa dell’ultimo minuto, si potrà accedere anche al chiostro carmelitano
del Convento dell’Annunziata, oggi sede del commissariato di Polizia. E si
arriverà proprio in riva al mare per raggiungere la Tonnara
Foderà ai Magazzinazzi dove le svelte imbarcazioni dei
tonnaroti sono conservate, ancora con le loro ancore e il sistema di reti,
dentro le originarie trizzane. Qui si potrà anche gustare un
aperitivo a km0 al tramonto.
Si salirà di nuovo sulla cupola della Matrice – poche
persone alla volta, ma da lassù si abbraccia tutta la città -, si entrerà
al Baglio Florio per fare un salto all’indietro nel tempo, con
la “protezione” del Leo Bibens superstite. E sarà anche possibile assaggiare i
prodotti locali con un bicchiere di vino biologico Adamobio. Le suore
benedettine hanno custodito per secoli i tesori della Badia Grande e
quando lo Stato nel 1866 soppresse gli ordini religiosi, trasformarono il
convento in Collegio di civili donzelle, salvando così stucchi del
Sanseverino, affreschi e tele di Brunetti; una statua in marmo di Antonino
Gagini, una tela attribuita a Pietro Novelli, gli ovali dell’Annunciazione di
Baldassare Massa. Qui sarà anche possibile assistere a un recital di canti
gregoriani. Nella chiesa di Santa Maria Assunta, un
reliquiario seicentesco custodisce la “Sacra spina” che, tradizione vuole,
appartenga alla corona di Gesù Cristo, e in un’altra cappella si conserva
la Dormitio Virginis del Gagini. Per il primo anno si
visita l’ex cappella abbandonata di San Vituzzo, rimasta
chiusa per trent’anni e poi affidata dalla Curia di Trapani all'Arcidiocesi Rumena
Ortodossa di Sicilia. Il programma di visite di Alcamo – messo insieme con la
collaborazione di Enza Scaglione – ritorna anche nella
cinquecentesca chiesa della Badia Nuova che faceva parte del
monastero che nel 1866 venne trasformato in scuola. Le poche suore rimaste
vivono lì ancora oggi dedicandosi alla cura dell’orto, al cucito, ricamo e
restauro di paramenti sacri. E mostreranno le otto statue allegoriche del 1724
di Giacomo Serpotta. Ritorna per il secondo anno, la trecentesca Maria
SS. Annunziata dove ha sede la confraternita omonima, la più antica
tra le alcamesi, poi trasformata in caserma e abbandonata. E’ uno Spasimo, un
affascinante rudere con il tetto crollato (si entrerà quindi nel vicino
chiostro che ospita un commissariato di Polizia), e saranno gli esperti
dell’Ordine degli Architetti di Trapani a condurre la visita. Il
luogo simbolo di Alcamo, il Castello dei Conti di Modica,
racconterà la sua storia antica e tormentata, da residenza nobiliare
a ufficio comunale, poi carcere, poi stalla. Restaurato nel 2000
e nel 2010, oggi è rinato e sede dell’Enoteca regionale della Sicilia
Occidentale.
E ancora, nella biblioteca Bagolino, tomi
antichi, cinquecentine e incunaboli dai fondi librari dei conventi, un
patrimonio immenso salvato dalle confische del 1860; al MACA, il
museo d’arte contemporanea nell’ex Collegio dei Gesuiti sono esposte tele di
Turi Simeti, Vito Bongiorno, Gisella Giovenco e Sergio Zavattieri, i gessi di
Nicola Rubino: è una “casa degli artisti” in un bene confiscato alla mafia. Una
strana storia quella di Villa Cassarà: nel 1989 il
Comune affida a Mariano Cassarà l’incarico di realizzare un monumento a Cielo
d’Alcamo; lo scultore inizia i lavori ma dopo vari colpi di scena, viene
dimenticato tanto che Cassarà decide di collocare l’opera nel giardino di
famiglia, dove tuttora si trova. E non si deve perdere la visita alla
collezione di 200 strumenti musicali raccolti in una vita
intera dal compositore e poeta alcamese Fausto Cannone, nell’ex
chiesa di San Giacomo De Spada.
Cinque le passeggiate: si
arriverà fino all’area medievale della Funtanazza, alle antiche
fornaci romane vicino il fiume san Bartolomeo; una terza condurrà al castello
di Calatubo arrampicato sulla roccia e alla romantica Cuba delle Rose, un’altra
alle gallerie di inizio Novecento che servivano l’acqua alla cittadina,
l’ultima condurrà tra gli ulivi saraceni che abbracciano la Tonnara di
Scopello.
Curiosità,
foto, le schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da
acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta
acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival
in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da
10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per
un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6
euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la
prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina
con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei
luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare
direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR
ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono
posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da
più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento
del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili
nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono
scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it.
ufficio stampa Le Vie dei Tesori
Simonetta Trovato