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Mazara. Oggi a San Lorenzo la celebrazione eucaristica in memoria delle vittime del terremoto della Valle del Belice

Il 15 gennaio del 1968 la terra della Sicilia occidentale trema e distrugge la vita di tante persone, crea paura in tutti gli abitanti del territorio, spopola i paesi e divide le famiglie.

Sono passati 57 anni ed io porto ancora impressi nella mia memoria quei giorni e quel tempo, per quanto Mazara del Vallo è stata solo lambita dal tragico dramma. 

Le immagini del frigo che trema, del lampadario che dondola, delle porte che sbattono, delle grida delle nostre mamme e della corsa verso fuori casa sono ancora vivide e chiare dentro di me. 

Nessuno di noi, bambini e ragazzi, sapevamo cosa fosse un terremoto e quella terra che per noi era la stabilità per antonomasia, ci ha fatto paura, non sapevamo dove andare e cosa fare. 

Ho provato, per la prima volta, il senso dello smarrimento e dell'impossibilità; cercavo con lo sguardo atterrito punti di riferimento e di forza. Le braccia dei nostri genitori e le loro parole rassicuranti sono stati le uniche stabilità che mi rimanevano.

Quando il telegiornale mostra le immagini dei bambini atterriti che vivono in guerra mi chiedo: perché creare di proposito tanto dolore?

Oggi, nella celebrazione eucaristica delle 18,00 nella parrocchia San Lorenzo, pregheremo per tutte le vittime del terremoto della Sicilia occidentale, ma anche per tutte le vittime delle guerre di questi anni. 

Con il termine “vittima” non intendo solo i morti, ma anche tutti coloro che nella vita porteranno impresso, per sempre, questo dramma.

Vi aspetto

Don Pino