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La straordinaria statua bronzea del Satiro danzante

La straordinaria statua bronzea del Satiro danzante, rinvenuta il 5 Marzo del 1998 durante una battuta di pesca nelle acque del Canale di Sicilia, è un rarissimo esempio di statuaria bronzea greca. Le indagini condotte con sonar a scansione laterale nello spazio di mare dove fu rinvenuta la statua avevano segnalato la presenza di masse anomale, anche metalliche, il cui andamento avrebbe potuto indicare che il relitto a cui apparteneva il Satiro era stato disperso dalle lunghe strisciate prodotte dalle reti sul fondo del mare. Flesso sul fianco destro, con le braccia distese in avanti, è colto nell'attimo in cui sta compiendo un salto sulla punta del piede destro sollevando contemporaneamente la gamba sinistra. La testa è stravolta all’indietro e il movimento della figura è accresciuto dall’effetto della chioma ondeggiante, a lunghe ciocche corpose.

Straordinariamente conservati gli occhi, in calcare alabastrino in origine integrato con pasta vitrea colorata. La statua è alta poco più di 2 metri e pesa 96 Kg. I Satiri sono personaggi rilevanti del ciclo dionisiaco che narra le vicende del della divinità Dioniso che vagava per il mondo accompagnato da Sileno e da un corteo frenetico di Satiri e di Menadi. Le più tipiche danze dei Satiri, erano la cordax e la sikinnis. Quest’ultima era una danza vivace, accompagnata da contorsioni e movimenti acrobatici, come si evince dalle numerose raffigurazioni su vasi attici a figure rosse dal V e IV secolo a.C. e fu alla base delle rappresentazioni del dramma satiresco. Secondo, quindi, l’iconografia del satiro in estasi, già nota nel IV secolo a.C., la nostra statua doveva tenere con la mano destra il tirso, bastone rituale, attributo di Dioniso, mentre il braccio sinistro reggeva una pelle di pantera e la mano sinistra una coppa di vino.

R. Lanza