(Giovedì 17 Novembre 2016)
Mazara - La mensa comunale a scuola per i più piccolini in Città ha avuto inizio il 3 novembre. E la scuola quando inizia invece? Pare che, ogni anno, inizi a settembre. Si, perché la mensa distribuisce i pasti ‘regolarmente’ con un ritardo inaccettabile. Per non parlare, poi, dei buchi periodici del servizio che, garantito
dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco di destra, Nicola Cristaldi (Fratelli d’Italia), negli anni passati ha subito rinvii notevoli nell’espletamento delle relative gare d’appalto. L’amministrazione sostiene che il rallentamento dell’avvio sarebbe dovuto al fatto che, all'inizio dell'anno scolastico, non ricevono dalle scuole, in modo tempestivo, gli elenchi dei bimbi che devono usufruire del servizio mensa.
“Da oggi – (3 novembre n. d. a.) comunicava l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione, Adele Spagnolo, tramite una nota stampa del Comune – avviamo il servizio di mensa scolastica nelle classi delle scuole materne statali che effettuano l’orario prolungato, in quelle di scuola primaria e di scuola secondaria di primo grado di Mazara Due e del plesso di via Livorno. Con il nuovo servizio vengono garantiti 40 pasti giornalieri in più anche per le classi di orario non ridotto (8-16) del plesso di Santa Caterina del primo circolo didattico. Pertanto – conclude l’assessore – i pasti giornalieri serviti dall'impresa incaricata dal Comune passano dai 600 già previsti negli anni precedenti ai 640 di quest’anno”.
Il servizio di mensa scolastica – fanno sapere dal Comune – è stato aggiudicato secondo il criterio dell’appalto annuale con l’offerta economicamente più vantaggiosa, con un ribasso pari al 19,23 % sull'importo a base d’asta di 3 euro a pasto. Pertanto ogni pasto avrà un costo di 2,42 euro.
“Il servizio – secondo quanto comunicato dall’amministrazione comunale – sarà garantito per gli anni scolastici 2016/17, dal 3 novembre e sino al 16 maggio 2017”. Altra domanda: la scuola finisce a giugno o no? “Per l’anno scolastico 2017/18 – continuano – ripartirà da Novembre 2017 per arrivare a scadere quando si esaurirà l’importo d’appalto”.
E qui sorgono altri dubbi. L’investimento complessivo è, infatti, di 160 mila euro ai quali, però, vanno sottratti i risparmi del ribasso d’asta che ammontano al 19,23 %. Facciamo un po’ i conti della serva: ai 160 mila euro sottraiamo 30 mila 768 euro del risparmio ottenuto tramite l’asta pubblica a ribasso; otteniamo un importo di 129 mila 232 euro; la mensa costa, per singolo pasto al giorno, 2,42 euro, moltiplicando tale importo per 640 pasti giornalieri si spendono 1.548,80 euro. Ora, se proviamo a dividere l’importo totale dell’appalto aggiudicato col ribasso, e cioè 129 mila 232 euro, per la spesa giornaliera a pasto (1.548,80 euro) si ottengono 83,44 giorni utili, ai fini dell’espletamento del servizio mensa (senza però conteggiare la quota di compartecipazione che le famiglie sostengono). Pare che, in tutto, siano poco meno di 17 settimane, calcolando in cinque giorni la durata della settimana scolastica (16,68 per l’esattezza); in pratica poco più di 4 mesi. Ciò significa che, bene che vada, i soldi basteranno, aggiungendo le quote di compartecipazione suddivise in base al reddito delle famiglie, forse, fino a maggio 2017. È lecito prevedere, quindi, che la mensa potrebbe non essere garantita neppure al riavvio del servizio, a novembre del prossimo anno appunto. Altro che 2018. Un modo di programmare l’erogazione dei servizi che non si comprende bene quale logica possa avere, se non, quella del ‘soldo’ risparmiato dal bilancio comunale, sui bisogni però, dei più piccoli e delle loro famiglie.
[fonte: risorgimentosicilia.qds.it - Alessandro Accardo Palumbo]