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6 Gennaio. La Befana e i Re Magi: storia, leggende e simbologie

(Venerdì 6 Gennaio 2017)
Eccoci all'Epifania che, si sa, tutte le feste si porta via... l'unica cosa che addolcisce questo amaro ritorno alla normalità sono le calze piene di dolcetti e regalini, ad opera di quella simpatica nonnetta che è la Befana.

Ma chi è la Befana e cosa c'entrano i Re Magi? Che poi l'epifania è la loro festa... ci hanno messo circa un mese, dall'allestimento dei presepi, passetto passetto ad arrivare finalmente da Gesù bambino. Epifania infatti significa "manifestazione" o "venuta", dunque la manifestazione del nuovo Re ai Magi, finalmente.

L'epifania è una festa cattolica, almeno quella celebrata il 6 gennaio. In Italia è vacanza, ma fu abolita nel 1977 e reintrodotta come festività a calendario nel 1986.

Ma vediamo la legenda che riguarda i Re Magi e la Befana...

I 3 re Magi, la cometa e i doni

Come tutte le tradizioni religiose di questo periodo anche quella dei Magi è avvolta di grandi misteri. Noi siamo abituati a chiamarli "Re", ma in altre culture sono chiamati "Uomini saggi", infatti di loro si ritiene che fossero uomini di alto lignaggio, che potevano permettersi ricchi doni, ma che non fossero davvero re, quanto degli studiosi, capaci di decifrare messaggi astrali di pianeti e congiunzioni. E' da questa loro capacità quasi magica, di interpretare gli astri e la loro simbologia, che viene l'appellativo di Magi (maghi).

A guidarli sembra non fu una stella (e nemmeno una cometa) semplice da seguire, ma, si pensa, piuttosto delle congiunzioni planetarie che si susseguirono e alle quali era possibile attribuire dei significati.

Ad esempio si pensa che quello che i Magi osservarono fosse forse un allineamento Giove Saturno in Pesci. Giove simbolo della "regalità". Saturno simbolo della "giustizia". La costellazione dei Pesci era il simbolo della "casa di Davide" e quindi di Israele. La congiunzione era inoltre inizialmente visibile ad oriente, dove sorge il Sole e quindi dove nasce la luce. L'avvenimento poteva allora essere interpretato come: Un nuovo Re di giustizia sta nascendo in Israele. Tuttavia astronomi e studiosi non convergono su una spiegazione univoca circa la stella che guidò i Magi. Molti affermano che l'avvenimento astronomico che annunciò la nascita di Gesù era totalmente miracoloso e irreplicato, dunque è inutile cercare di dargli una spiegazione scientifica.

Siamo abituati a pensare ai re Magi come a 3, ma 3 è verosimilmente un numero simbolico, in certe tradizioni sono 12, in altre 4, ma uno arrivò più tardi, in altre 2. Il numero 3 è intanto un numero con valenza sacra, inoltre ci permette di vedere in loro più etnie (caucasica, nera e indiana), più età (giovane, matura e anziana), diversi credo religiosi.

Anche i nomi dei re Magi fanno parte della tradizione popolare e non sono i loro veri nomi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

Essi portarono in dono l'oro, il simbolo dell’essenza divina di Gesù, il Cristo re dell’universo, l’incenso, erba che veniva bruciata nei riti sacri e di culto, in questo caso celebrava l'adorazione per Gesù, ma ne sottolineava anche la caratteristica di Cristo-Sacerdote, cioè di tramite fra il Padre e gli uomini. E infine la mirra, una resina amara estratta da un albero, utilizzata negli unguenti per le cerimonie sacre dei morti, che sembra anticipare il sacrificio della passione e morte di Gesù.

Sapete che le reliquie dei Magi sono conservate nel Duomo di Colonia in Germania?

La Befana

La tradizione della Befana sembra essere molto più circoscritta ai paesi di lingua italiana. Befana è una storpiatura della parola Epifania. Comunque la vecchina ha a che vedere con i nostri Re Magi.

Ci sono molte legende che raccontano la Befana, molte antiche, molte nuove e inventate, tutte molto belle.

Quella più antica racconta che la Befana era una vecchina a cui i Re Magi chiesero indicazioni durante il loro viaggio verso Gesù. Fu da questi invitata ad unirsi a loro per portare doni al neonato re bambino, ma, nonostante le insistenze, la vecchia donna, non li seguì. Una volta partiti e giunta la notte si pentì di non aver almeno lasciato loro un dono da recare al bambinello, così si mise a vagare con un cesto di dolci e a lasciarne in tutte le case dove abitavano bambini, nella speranza di poterne così fare dono a Gesù bambino. E così tutti gli anni, nella stessa notte, tra il 5 e il 6 gennaio la befana vaga lasciando doni e dolciumi ai bambini per farsi perdonare.

Vi è una storia molto carina scritta da un parroco: riguarda sempre l'incontro dei magi con una vecchia, che però era nota per essere avara e collerica, ma quando conobbe la gentilezza e affabilità dei magi, nonostante non ne volesse sapere di seguirli per cercare Gesù, quando le chiesero se volesse mandare un dono a Gesù, in un impeto di generosità riempì una calza di lana fatta a mano di dolcetti. Nel tempo diventata sempre più vecchia e malandata, si era addolcita e confezionava delle calde calze di lana che regalava con dei dolcetti, traendone grande piacere. Nel frattempo Gesù cresceva e tutti ne parlavano e lei capì che era lui, il salvatore, che aveva mancato di incontrare. Rammaricata di questo pregava tutte le sere chiedendo perdono. Una notte, quando ormai aveva più di 100 anni, Gesù le apparve in sogno e le disse che era perdonata e aggiunse: "Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia. Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali" così proprio il giorno in cui avrebbe dovuto consegnare il dono dolce a Gesù, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta i doni ai bambini.

Ma c'e' una interpretazione che affonda le radici nella tradizione popolare e contadina lontanissima.

La Befana è simbolo della fecondità della terra che in inverno ormai a riposo e nel momento della vecchiaia distribuisce i doni che poi in primavera renderanno la terra rigogliosa e ricca.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova. Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.

La Befana coincide quindi, in certe tradizioni, con la rappresentazione femminile dell'anno vecchio, pronta a sacrificarsi per far rinascere un nuovo periodo di prosperità.