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Mazara. Nuova sede per gli Ispettori Ambientali Volontari comunali

Mazara, Il Comitato cittadino per la difesa e la qualificazione del porto canale denuncia il degrado e lo stato di abbandono dell’intera area portuale ad opera dell’amministrazione comunale

(Venerdì 23 Giugno 2017)
Mazara - Il Comitato cittadino per la difesa e la qualificazione del porto canale di Mazara del Vallo, costituitosi di recente per iniziativa di semplici cittadini e di alcune associazioni sociali, denuncia il degrado e lo stato di abbandono dell’intera area portuale ad opera dell’amministrazione comunale di Mazara.

Il porto canale di Mazara, un tempo centro dell’attività economica mazarese, che ha segnato di sé la vita, gli usi, il costume, le forme di relazione sociale dell’intera città, è un luogo mortificato, degradato, umiliato. Pieno di fanghi e di sporcizia, di scarichi fognari, non navigabile nemmeno per le piccole imbarcazioni. Le attività rimaste, ancora importanti, rischiano di scomparire definitivamente se non verranno effettuati, con urgenza, i lavori di escavazione e se lungo le due sponde del fiume Mazaro non verranno realizzate le opere necessarie a rilanciare le antiche attività, stimolando l’insediamento di nuove aziende.

Il mare, il porto canale, il porto nuovo sono delle risorse che possono produrre ricchezza e occupazione per il nostro territorio soltanto se interessano un sistema articolato di imprese economiche di carattere turistico, commerciale e/o industriale, compatibili e sostenibili, ben oltre il tradizionale settore della pesca, che pur mantenendo un ruolo importante, oggi non appare più predominante.

Occorre, con urgenza, procedere alla eliminazione gli scarichi fognari, rimuovere i relitti, creare un sistema di infrastrutture materiali e immateriali, a cominciare dall’illuminazione, al fine di garantire il recupero della piena funzionalità del porto e delle banchine.

Bisogna che coloro che hanno queste competenze si assumano le loro responsabilità, senza ulteriore perdita di tempo. Non serve fantasticare come fa qualcuno, ma occorre fare quello che serve e che è necessario ora.

Inoltre, bisogna procedere immediatamente all’escavazione e al dragaggio dei fondali.
Ci sono i progetti, ci sono i finanziamenti, è stata già espletata la gara di appalto per un primo intervento, ma tutto continua a rimanere fermo, bloccato, per responsabilità dell’amministrazione comunale e di alcuni gruppi che, continuando ad alimentare i loro appetiti speculativi, esercitano una forte “pressione” su funzionari, tecnici, esperti, alcuni organi di stampa. Nascondono ai cittadini la verità, vantando pareri inesistenti e preannunciando, in continuazione, l’imminente risoluzione del problema.

Non è assolutamente vero, come viene ancora oggi affermato, che non si può procedere al dragaggio del porto canale. Infatti, il provvedimento adottato dalla regione siciliana nello scorso mese di novembre autorizza il dragaggio del porto canale, ma vieta il versamento dei fanghi nella colmata “B”.

Se l’obiettivo è quello del dragaggio, della pulitura e della riqualificazione del porto canale, perché, allora, non si procede a valutare siti e modalità alternative al trattamento e al conferimento dei fanghi? Come si giustifica questa insistenza, che ormai si appalesa come un vero e proprio accanimento, sulla necessità di riempire la colmata “B”?

Il futuro del porto di Mazara, la sua sopravvivenza e il suo destino non dipendono dalla colmata B. Continuare ad affermarlo potrebbe essere “delittuoso”. Che cosa succede in tutti gli altri porti italiani che non hanno una colmata da riempire? Non puliscono i porti, non effettuano il dragaggio?

E se si arrivasse un giorno, come ipotesi, a coprire la colmata B, il porto canale di Mazara, in assenza di un’altra colmata non potrebbe più essere dragato?

Negare un’altra possibilità di conferimento dei fanghi e legarla esclusivamente alla colmata B significa, questo sì, negare il futuro al porto canale di Mazara.

Questa insistenza, fino ad oggi, ha prodotto soltanto divisioni, conflitti e perdita di tempo.

Se l’amministrazione comunale e questi “gruppi di pressione” avessero manifestato lo stesso impegno e lo stesso accanimento a trovare soluzioni alternative, il porto canale sarebbe stato dragato già da molti anni e sicuramente più di una volta.

Inoltre, si omette, da parte di questi gruppi, di dire che questo primo intervento rappresenta solo un intervento tampone che riguarda soltanto una piccola porzione del porto canale. È una risposta a una situazione di emergenza. Ma non è un intervento risolutivo, anzi. Potrebbe pure rilevarsi inutile da un giorno all’altro considerato i fenomeni e i movimenti che interessato il nostro fiume, che a volte, e improvvisamente, si “arrabbia” causando consistenti danni. Potrebbe, sì, tamponare una situazione che giorno dopo giorno si fa più difficile e insostenibile, ma potrebbe anche rilevarsi un insuccesso e uno spreco di risorse, rispetto alla reale necessità del fiume e degli operatori economici interessati.

Allora, è necessario lavorare perché, subito dopo questo primo intervento funzionale, che riguarda soltanto l’imboccatura del porto, si realizzi un più radicale e risolutivo intervento per la pulitura e per la riqualificazione di tutto il porto-canale.

Occorrono circa 12 milioni di euro di investimenti. I soldi nei fondi europei ci sono. Ma servono pubbliche amministrazioni capaci di intercettarli e di fare partire i progetti. Inoltre, allargando la prospettiva, è illusorio pensare a un rilancio di un’economia dei trasporti, dei traffici commerciali e passeggeri senza un aumento dei fondali.

Per quanto riguarda, poi, l’intera area, il Comitato cittadino per la difesa e la riqualificazione del porto canale di Mazara del Vallo ritiene che debbano essere i cittadini a deciderne il destino, la fruizione e la futura utilizzazione, nel rispetto dei vincoli e dei limiti delle leggi, e non alcuni gruppi che intendono alimentare i loro appetiti speculativi, con l’avallo di un’Amministrazione Comunale che ha ristretto tutti gli spazi della partecipazione e del confronto democratico.

Non si può continua a mistificare la realtà!

Mazara ha bisogno di chiarezza e di obiettivi condivisi.

Mazara lì 23 giugno 2017

Comitato cittadino per la difesa e la qualificazione del porto canale