Sono passati quaranta giorni dalla Resurrezione e la Chiesa oggi celebra un altro mistero della sua fede: l’Ascensione. Gli evangelisti raccontano questo evento in modo diverso, in base ai destinatari a cui si rivolgono. Io voglio raccontarlo a voi, a partire dal modo come lo sto vivendo.
Credo che l’Ascensione sia un atto di fiducia che Dio fa alla sua Chiesa, chiedendole di portare avanti nel tempo la stessa missione del Figlio: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.”
Una missione che supera la logica delle frontiere e dei confini, che non si fonda sulle abilità degli uomini ma sulla sua costante permanenza: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Non ci ha lasciati, ci ha responsabilizzati!
Inizia il tempo in cui undici uomini e poche donne hanno in mano un messaggio di amore universale e nel cuore una straordinaria esperienza di essere stati amati in modo unico e straordinariamente bello.
Adesso, devono narrare quello che hanno vissuto e introdurre, coloro che lo desiderano, dentro questa esperienza, che è unica per tutti e a tutti possibile, perché Lui, il Maestro, non li abbandona, rimane in un modo diverso accanto a loro, li guida e li aiuta a superare i dubbi e le avversità.
Io ho avuto l’avventura di essere stato introdotto dentro questa storia d'amore e vi posso testimoniare che veramente è straordinario vivere come discepolo del Signore Risorto.
Buona festa dell’Ascensione a tutti voi che leggete
Don Giuseppe Alcamo