Più che una competizione elettorale, quella di Mazara del Vallo si profila come una maionese impazzita. Nessuno schema, nessuna coalizione, nessuna barricata fra destra e sinistra. Nel Comune che si affaccia sul Canale di Sicilia, dove il tema delle rotte migratorie è toccato con mano dagli abitanti e dove i pescatori lottano per resistere al mercato del pesce tunisino, pescato nelle stesse acque ma con regole meno rigide di quelle imposte dall’Unione europea, qualunque schema politico è venuto meno.
Così il sindaco uscente Salvatore Quinci, esponente di Azione di Carlo Calenda ed eletto cinque anni fa con il sostegno del Partito democratico (poi uscito dalla maggioranza consiliare) e della sinistra, a questa tornata sarà sostenuto da liste civiche (di cui faranno parte anche candidati della sinistra) e dalla lista di Fratelli d’Italia, con tanto di simbolo. A mancare dalla scheda elettorale sarà invece il logo di Azione, il partito del sindaco.
Un’operazione contro la quale storce il naso il Movimento 5Stelle, anch’esso diviso al suo interno: almeno due dei tre consiglieri grillini hanno scelto di sostenere la corsa dell’ex sindaco (dal 2009 al 2019) Nicola Cristaldi, già Msi, ex presidente finiano dell’Assemblea regionale. Anche in questo caso, la corsa verso la fascia tricolore sarà sostenuta da liste civiche, dietro le quali stavolta faranno capolino le candidature della destra sociale mazarese: il movimento politico di cui Cristaldi è esponente, “I futuristi”, si ispira al manifesto di Tommaso Marinetti.
Pur lontano dalla scena politica da qualche anno, l’ex presidente dell’Ars è rimasto presente nella comunità mazarese come Hajto, lo pseudonimo che usa in veste di artista della ceramica. Negli anni Cristaldi ha realizzato diverse opere e ha contribuito alla riqualificazione dei centri storici di Calatafimi-Segesta e del quartiere tunisino di Mazara.
Ma c’è anche una terza candidatura all’orizzonte: è quella dell’avvocata Vita Ippolito, che ieri pomeriggio ha inaugurato la sua corsa a sindaca dal cine-teatro Rivoli di Mazara. Attivista nei movimenti pro-vita, l’avvocata ha scelto come slogan “L’alternativa è vita”. Ed è proprio attorno alla sua candidatura che si profila la terza coalizione Frankenstein: a sostenerla sono Forza Italia, Dc, Mpa, la terza consigliera del Movimento 5Stelle e il Partito democratico. Che stavolta non vuole nascondersi dietro il civismo ed è in pressing su una perplessa leadership regionale per avere l’ok all’utilizzo del simbolo dem. Ieri la presentazione della candidatura, in un teatro strapieno, mentre al suo fianco facevano capolino l’ex assessore regionale forzista Toni Scilla, il segretario provinciale della Dc Giacomo Scala, la coordinatrice provinciale degli autonomisti di Raffaele Lombardo Maricò Hopps, il segretario cittadino del Pd Giuseppe Palermo, la consigliera uscente 5Stelle Antonella Coronetta. «Nel momento in cui mi è stato chiesto un impegno per la città — dice Ippolito — ho risposto di sì: se non l’avessi fatto, avrei perso il diritto di lamentarmi e amareggiarmi nel vedere la mia città stordita e delusa. Raccogliendo quindi l’invito rivolto dai partiti del centrodestra, cui hanno aderito anche le migliori forze progressiste presenti nel territorio, ho accolto la sfida, per scrivere una nuova pagina di storia per Mazara».
Una sfida a tre fra candidati espressione del centrodestra, sostenuti ciascuno da un pezzetto di sinistra. A Mazara sarà caccia (o pesca) all’ultimo voto.
Fonte: repubblica.it di Miriam Di Peri