Manca il personale e per ottenere l’esito di un esame istologico il paziente rischia di aspettare oltre un anno. Accade all’Asp di Trapani, dove il ritardo ha raggiunto livelli critici. Il direttore generale Ferdinando Croce assicura di affrontare l’emergenza da luglio scorso, data del suo insediamento, ma i dati restano preoccupanti: circa 3.000 esami istologici in arretrato, secondo quanto denunciato dall’onorevole Giorgio Mulè in un’interrogazione parlamentare discussa col sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Questo ritardo rischia di compromettere diagnosi tempestive, come dimostra il caso di una donna di Mazara del Vallo.
La paziente, 55 anni, ha subito un intervento di isterectomia totale nel dicembre 2023. L’esito istologico, arrivato solo nell’agosto 2024 dopo una lettera del legale della famiglia, ha rivelato un tumore diffuso con metastasi ai polmoni, ossa e fegato. «Se l’esame fosse arrivato nei tempi previsti, mia moglie avrebbe potuto iniziare le cure tempestivamente – dice provato il marito –. Scottati per quello che è successo ci siamo rivolti per le cure a un ospedale fuori dalla Sicilia, all’istituto nazionale dei tumori di Milano. Mia moglie sta lottando per la vita, ma sta lottando anche per tutti quei pazienti ancora in attesa di questo esito». L’uomo racconta il calvario vissuto: un intervento a Mazara per rimuovere un fibroma apparentemente benigno, seguito da mesi di attesa per un esito istologico richiesto come prassi. Ad agosto 2024, dolori addominali hanno portato a una Tac, rivelando una situazione drammatica. Solo dopo l’intervento del legale l’esito è stato rilasciato, con data 12 agosto.
L’interrogazione parlamentare di Mulè elenca altri casi emblematici: una colonscopia a Pantelleria con polipo asportato nel dicembre 2023 ancora in attesa di esito; un epitelioma cutaneo asportato nel gennaio 2024, la cui biopsia è arrivata dopo 9 mesi; biopsie mai pervenute per interventi su sospetti carcinomi. Mulè ha chiesto l’invio di ispettori per affrontare l’emergenza e garantire diagnosi tempestive. In risposta, il sottosegretario ha riportato le rassicurazioni dell’assessorato regionale alla Salute, che prevede lo smaltimento dell’arretrato entro gennaio 2025. Tuttavia, la promessa appare ambiziosa considerata la situazione. Il direttore generale Croce, insediatosi nel luglio scorso, afferma di aver attivato convenzioni con strutture esterne per sopperire alla carenza di personale: Policlinico di Palermo, Asp di Catania, una struttura privata e in via di definizione Garibaldi di Catania. La carenza di medici in Anatomia patologica resta grave: solo 2 su 9 previsti, dopo il pensionamento del primario a novembre scorso.
«Porgo le mie scuse – dice Croce – ma non potevo fare altro che cercare a tappeto strutture pronte a darci una mano per smaltire l’arretrato. Sembra ci sia una mancanza di vocazione del settore dell’Anatomia patologica, gli avvisi di selezione vanno puntualmente deserti. Ho comunque chiesto una relazione dettagliata al reparto – conclude– e continuo a lavorare per risolvere il problema».
Fonte: Gds.it