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Mazara. L'Istituto di Istruzione Superiore "F. Ferrara" partecipa al progetto Scuola futura

Centro Studi “La Voce”. “Convegno sull’escavazione del Porto di Mazara del Vallo”

(Martedì 28 Febbraio 2017)
Mazara - Nel complesso Civic Center - ex carcere - si è tenuto un vertice sul dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, organizzato dall’Osservatorio della Pesca Mediterranea.

Erano presenti, tra gli altri, l’assessore Regionale al Territorio ed Ambiente Maurizio Croce e l’Assessore Regionale alla Pesca Antonello Cracolici, assenti (come di consueto) il Sindaco, la Giunta e i Consiglieri comunali.

Ci aspettavamo da Croce un intervento risolutivo del problema fanghi, tenuto conto che proprio l’assessorato da lui diretto ha espresso parere negativo allo sversamento dei prelevati dallo scavo nella cosiddetta “Colmata B”.

Il parere negativo è supportato da una relazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che aveva segnalato la nidificazione di alcuni uccelli rari e protetti e, poiché questo studio risale a parecchi anni addietro, l’assessore Croce ha disposto una “procedura di incidenza ambientale” che, a detta dallo stesso, dovrebbe essere esperita dal Comune (e qui casca l’asino) e, se non dovesse farlo , subentrerà la Regione….. E i tempi inevitabilmente si allungheranno.

Mentre Cracolici, che si è occupato del problema in più occasioni, nel suo intervento ha ripercorso l’iter del progetto di escavazione del porto di Mazara del Vallo, “ormai non navigabile a causa del mancato dragaggio da circa 40 anni”.

Con questa affermazione Cracolici ci ha un po’ deluso; l’ultima escavazione del porto, in verità, risale al 2004, eseguita appena 12 anni fa dalla Provincia Regionale di Trapani, del costo di €. 1.704.307,77 pari a tre miliardi di vecchie lire.

Nello specifico è bene ricordare il provvedimento eseguito a vuoto (e in questo Cracolici ha ragione) e mai circoscritto, con una idrovora inadatta per questo genere di materiali; scelta assai azzardata, che non ha consentito di scavare un bel niente ma ha semplicemente trasferito nella colmata, costruita abusivamente dalla stessa impresa, acqua sporca.

Invece, tenuto conto della quantità di materiale che ci hanno segnalato essere stata contabilizzata e pagata all’impresa , nella cosiddetta Colmata B, secondo quanto riscontrabile oggi, non solo non doveva esserci più traccia d’acqua ma addirittura dovevamo trovarci una collinetta.

Alla richiesta di fare una previsione relativamente all’inizio dei lavori di scavo Croce ha detto “crediamo che possano iniziare entro la prossima estate, forse tra maggio e giugno”. Ma i signori assessori, per favore, vogliono confrontarsi con la realtà prima di lanciare previsioni bizzarre? Croce chiede una ricognizione sugli uccelli rari, che non si è neppure capito chi dovrà richiederla e, soprattutto, a quale conclusione arriverà. Ovvero, confermerà la conclusione dell’Assessorato da lui diretto di non sversabilità dei fanghi in Colmata o lo consentirà per intercessione di qualche “Santo Burocrate”? E se fosse la conclusione avversa allo sversamento, quale è la soluzione alternativa?

Siamo a fine febbraio e si pensa che la burocrazia elefantiaca e spesso incredibilmente e inutilmente barocca possa chiudere tutto il processo entro maggio, compreso l’inizio lavori? Lo speriamo, ma sarà bene che avvenga prima delle consultazioni elettorali per la Regione. Troppo evidente il gioco di continuare un palleggio infinito, giocando una partita indegna non solo per la rilevanza economica delle attività legate al porto, ma anche, se non soprattutto, per le tragiche conseguenze che si potrebbero verificare se un’ondata di piena si presentasse dall’entroterra. Allora si che ci ricorderemmo di tutti gli attori (mega e micro burocrati, mega e micro politicanti, mega e micro portaborse).

Come si suol dire: semu ammoddru.

E poi, entrando nel merito, l’insistenza da più parti, a voler rendere terra ferma il suddetto specchio d’acqua, a nostro parere non convince; se fossimo diffidenti per partito preso, potremmo pensare che dietro questa perseveranza si possa celare qualche interesse da parte di certi “imprenditori” ad avere in concessione demaniale quanto sottratto al mare, anziché, con un intervento di bonifica, rendere questa laguna un’attrazione turistica.

Ritornando all’escavazione del porto, questo Centro Studi è intervenuto più volte in altri convegni e ha scritto alle autorità competenti proponendo soluzioni immediate ed economiche.

Sull’argomento escavazione porto, Cristaldi e l’assessore Bonanno hanno fatto circa 300 inutili comunicati stampa, fin dall’inizio della propria sindacatura (2009) illudendo la marineria dell’imminente inizio dello scavo.

In ordine all’ultimo comunicato stampa, dopo la presenza a Mazara degli assessori Croce e Cracolici, il Sindaco Cristaldi ha dichiarato “Basta con le pastoie burocratiche della Regione, si inizino subito i lavori di dragaggio” …… a dir la verità noi non abbiamo ancora capito a chi fosse indirizzato il comunicato e a quale soluzione miracolosa avesse pensato con il suo staff tecnico, la cui mediocrità più volte abbiamo richiamato su queste colonne..

Cristaldi, da politico navigato, sa bene che i problemi non si risolvono con i comunicati stampa ma si affrontano, leggi alla mano, non con parole, parole, parole…. spesso in libertà e, quindi, inappropriate e inconcludenti.

Poiché siamo come al solito propositivi, ci permettiamo suggerire al primo cittadino: lasci, Signor Sindaco il Palazzo di Città dove si è barricato, vada ad incontrare il Dirigente Generale dell’Assessorato al Territorio ed Ambiente Rosaria Barresi che ha firmato l’autorizzazione allo scavo e il diniego allo scarico in colmata, e, avvalendosi del suo staff di segreteria plurilingue, di esperti, di consulenti, di dirigenti e dei tecnici comunali tutti pagati con i nostri soldi (di cui abbiamo testé ricordato la mediocrità nella proposizione di progetti accettabili), presenti soluzioni concrete.

In conclusione, un ultimo interrogativo ci urge, considerando che la gara di appalto è stata espletata da circa un anno: ma come è stato possibile indire la gara se il progetto non era munito di tutti i visti?

Quello che accade in questa Regione Sicilia è inqualificabile.

Centro Studi “La Voce”

Il Presidente

Girolamo Pipitone