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Acquacoltura nelle Saline. il Comune di Marsala presenta alla Regione il progetto “ACQUA.Sal”

L'iniziativa era stata illustrata dal sindaco Di Girolamo al Convegno di Pordenone.
(Martedì 19 Febbraio 2019)
Oltre 1 milione e 200 mila euro il finanziamento che il Comune di Marsala ha richiesto alla Regione Siciliana per realizzare il progetto “ACQUA.Sal”, presentato la scorsa settimana al Convegno “Aquafarm” di Pordenone. “In quell'occasione, afferma il sindaco
Alberto Di Girolamo, ho avuto l'opportunità di illustrare l'iniziativa di grossa rilevanza ambientale, con positive ricadute sullo Stagnone grazie agli interventi programmati e condivisi con diversi Enti e Istituzioni”. Il riferimento è, innanzitutto, all’Assessorato Regionale dell'Agricoltura-Dipartimento della Pesca Mediterranea che, attraverso il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca), ha individuato lo Stagnone di Marsala come presidio ambientale da realizzare mediante l’attività di acquacoltura. Da qui, il partenariato tra il Comune di Marsala (ente capofila) e il Libero Consorzio comunale che, a loro volta, hanno stipulato un accordo con il Consorzio Universitario di Trapani (Biologia marina) e individuato Gal Elimos e FLAG per adempiere ai compiti di attuazione e divulgazione del progetto “ACQUA.Sal”. Questo, in sintesi, prevede diverse attività da realizzare nelle prime vasche delle saline (“fridde”) e all’interno di Villa Genna. In particolare, la mission del progetto è volta a contribuire allo sviluppo economico del territorio attraverso la valorizzazione di attività produttive sostenibili tradizionali (sale e pescicoltura) e innovative (acquacoltura multitrofica no-food: alghe e micro alghe). In più, rivolge attenzione alla conservazione dell’ecosistema e delle tradizioni locali, alla formazione di tecnici per l’acquacoltura sostenibile e all'educazione ambientale. Inoltre, riguardo alla salvaguardia dello Stagnone, si vuole realizzare un incubatoio che possa avviare un ripopolamento della laguna, nonchè un censimento delle specie acquatiche presenti al fine di produrre una “carta ittica” che ne regolamenti la conservazione. Nel progetto “ACQUA.Sal”, infine, anche l'istituzione di un Centro della biodiversità all'interno di Villa Genna, l'antica struttura che si affaccia sulla laguna.


Alessandro Tarantino