La Chiesa oggi fa memoria di quel venerdì dell'anno 30, in cui Dio guarda in faccia la morte. Non la morte biologica che è nella dinamica del progetto della creazione, ma tutto ciò che produce dolore e morte spirituale.
In quel venerdì, il Dio buono e misericordioso si imbatte nel tradimento, nella cattiveria, nella tristezza, nella divisione, nella solitudine, nell'angoscia...nella morte.
Contemplare questo mistero di dolore, che Gesù ha vissuto in prima persona, ci aiuta a comprendere la qualità dell'amore con cui Dio ci ama.
Sapere di non essere soli, quando la "morte" aggredisce, e sperimentare l'accesso nel Suo sicuro rifugio d'amore è la sola speranza che la Chiesa può annunciare.
Oggi, noi cristiani ci stringiamo forte al Crocifisso, che si è fatto solidale con i "Crocifissi" di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
Don Giuseppe Alcamo