Costruire è un verbo che implica tante e tante cose. Costruire, prima che un’azione, è un sogno, un’idea, un desiderio profondo, una necessità, una speranza.
Si pensa di costruire qualcosa perché se ne soffre l’assenza e si desidera colmarla. Non si costruisce per motivi futili, ma per un desiderio di maggiore felicità, per stare meglio. Chi non ha sogni e progetti non si propone di costruire.
Una Chiesa in costruzione porta sempre oltre la rassegnazione. Una Chiesa in costruzione non è in ritirata fallimentare o trincerata nel “si è fatto sempre così”, direbbe Papa Francesco, è “Chiesa in uscita”, che crea speranza e attesa. Io amo una Chiesa in costruzione!
Da questa consapevolezza di assenza, il verbo costruire esige di passare ad un altro livello: condividere, con le persone con cui si vive, l’assenza e il sogno di una possibile presenza; socializzare la necessità di avere quello che ancora non c’è.
Nel parlarne insieme, le idee si chiariscono, i desideri maturano, i bisogni si esplicitano, il sogno diventa comune, si precisano i concetti fondamentali e le idee fondanti.
Non si tratta di parlare per parlare, quanto di parlare per decidere di mettersi in gioco, sbracciarsi, sfidarsi, lasciarsi coinvolgere, diventare complici di un progetto comune. Non sono gli altri che devono realizzare il mio sogno, ma io costruisco, con l’aiuto degli altri, il mio progetto. Io amo una Chiesa in costruzione!
Il verbo costruire, oltre ad essere sogno personale e idea condivisa, implica il fare un progetto articolato ma possibile, realizzabile nel tempo con la propria intelligenza, forza, possibilità.
Il costruire implica il fare i conti, stabilire i tempi, decidersi coraggiosamente di realizzare il sogno e concretizzare l’idea. Altrimenti si diventa idealisti inconcludenti, velleitari, perditori di tempo, lamentosi, in una sola parola: falliti! Il costruire chiede coraggio, intraprendenza, sfida, audacia, crea gioia. Io amo una Chiesa in costruzione!
Quanto ho detto sopra è vero, ma il verbo costruire in riferimento alla Chiesa è innanzitutto azione dello Spirito, che ne diventa principio ispiratore, ma anche forza sovrumana.
La Chiesa in costruzione rende tutti operai a servizio dello Spirito di Dio, che realizza cose veramente grandi e inaudite, permette di andare oltre ogni possibilità umana.
La Chiesa in costruzione rivela la sua dimensione divina incarnata nella storia. Io amo una Chiesa in costruzione, perché mi fa essere collaboratore di Dio, protagonista del Suo progetto.
In verità, bisogna dire che non può esiste una Chiesa che non sia in costruzione; esiste sempre e solo una Chiesa in costruzione, povera di mezzi ma ricca dello Spirito di Dio, che con pochi strumenti e molta fragilità umana realizza un progetto che sovrasta e stupisce: la santità di Dio dentro la storia.
Una Chiesa in costruzione rende visibile l’azione dello Spirito che, progressivamente e gradualmente, nel pluralismo e nella molteplicità, accompagna tutto lo sviluppo della storia. Una Chiesa in costruzione è a servizio sempre del bene comune.
La Chiesa di Mazara del Vallo, che attende il vescovo Angelo, è una Chiesa in costruzione.
Don Giuseppe Alcamo