Lo ha dichiarato il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci intervenendo stamani in conferenza stampa alla presentazione del Festival Le Vie dei Tesori 2022 che vedrà Mazara del Vallo protagonista nei tre week end dal 10 al 25 settembre, con visite guidate, passeggiate ed esperienze sensoriali e di gusto. La conferenza si è svolta alla presenza del vice presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori Marcello Barbaro e dalla responsabile della Pro Loco Liliana Ingenito.
“La nostra Città - ha aggiunto l'assessore comunale alla Cultura Germana Abbagnato - torna ad essere partner de ‘Le Vie dei Tesori’ dopo il successo delle passate edizioni. Come sottolineato dal Sindaco in questa occasione torniamo a fruire della chiesa di San Nicolò Regale e della possibilità di visitare i mosaici romani, che intendiamo musealizzare e divenire il centro di una campagna di scavi che coinvolga Università e mondo scientifico. Questi due luoghi, insieme alle chiese di San Francesco, San Michele, Sant’Ignazio, Abbazia Madonna dell’Alto, Collegio dei Gesuiti, Museo diocesano, Seminario vescovile e Teatro Garibaldi saranno visitabili nei tre week end grazie anche alla collaborazione con Fondazione Le Vie dei Tesori, Diocesi, Pro Loco e associazioni culturali del territorio. Una sinergia utile a rilanciare la vocazione culturale. Vi aspettiamo a Mazara del Vallo!”,
“Preferiamo sempre parlare delle Vie dei Tesori come della proposizione di un modello – ha detto il vice l presidente della Fondazione Marcello Barbaro -. Un luogo non raccontato è un luogo muto: il festival supera campanilismi, attraversa i luoghi e crea reti con la collaborazione di istituzioni e privati. E’ un progetto per i cittadini che recuperano il valore della comunità”.
LE VIE DEI TESORI A MAZARA DEL VALLO
Tra le tre città del Trapanese, Mazara del Vallo è stata l’ultima ad aderire al festival, ma lo ha fatto sin da subito con grande trasporto. Questa è la terza edizione, curata sul territorio da Liliana Ingenito: undici siti con un focus importante sul complesso di San Nicolò Regale, che mostrerà sia la sua architettura profondamente normanna, quasi una Cuba importante, che i mosaici romani che si trovano proprio sotto la chiesetta e che forse facevano parte della piscina di una domus romana; scoperti nel 1933, abbandonati per anni, sono finalmente di nuovo visibili. Ma la chiesetta è solo un punto di partenza: in quella che fu la più estesa e ricca Diocesi di Sicilia, voluta da re Ruggero, il festival porterà alla scoperta della Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la tradizione, parrebbe risalire al 1085, anche se gli storici non sono d’accordo tra loro sulla datazione. È considerato un monumento normanno fra i più interessanti del periodo, unico esempio in Sicilia occidentale di copertura a volta a botte traversa, con estradossi a vista. Molto interessante la cappella del Seminario di fine Settecento, a forma ovoidale. All’interno, la biblioteca custodisce un Fondo antico con i tomi più preziosi, ma in tutto conta 45mila volumi, tra manoscritti, incunaboli, cinquecentine, libri pubblicati tra il 1660 e il 1850. Tra i pezzi più importanti, quattro pergamene che risalgono al XIII e al XIV secolo, e un rarissimo Diario di Gian Giacomo Adria, sulla storia e geografia mazarese. Ritornano le visite a quel luogo magico che è Sant’Ignazio dei Gesuiti, un rudere a cielo aperto, costruita tra il 1701 ed il 1714, crollata nel 1927 per un dissesto strutturale e da allora priva di copertura; nell’ultimo trentennio della sua vita fu Cattedrale, poi chiusa al culto e trasformata in deposito e vivaio comunale. C’è poi San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da un paio d’anni; San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti. E se il Collegio dei Gesuiti oggi si è trasformato in uno spazio espositivo (ospita una sala dedicata a Pietro Consagra), i tesori della Diocesi trovano spazio al Seminario dei Chierici che ospita il Museo Diocesano: tra i pezzi più importanti, la splendida croce processionale della chiesa madre di Salemi, datata 1386, e una collezione di reliquiari, tra cui quello di Santa Rosalia. Bellissime le sculture: il monumento funebre del vescovo Montaper to di Domenico Gagini, le statue di Sant’Ignazio e San Bartolomeo e un drammatico Christus patiens in alabastro carnicino attribuito al Marabitti.
Dall’inventiva di Emmanuele e Francesca, e della figlia Tania, è nata una “casa d’artista” che schiaccia l’occhio a Gaudì: Casa Lombardo è un cantiere aperto, casual, pop, una sorta di Biennale di Venezia in piccolo. Emmanuele crea le sue sculture en plein air, Francesca disegna e realizza mobili e suppellettili, Tania appende le sue tele. La visita si chiude al Teatro Garibaldi, vera e rivoluzionaria “sala del popolo” che costò 2355 ducati ai cittadini e fu costruito in soli tre mesi utilizzando il legno delle barche dismesse. Due le passeggiate in programma: alla scoperta della casbah by night e del quartiere più multiculturale che esiste; e un tour nei quartieri storici (San Giovanni, San Francesco, Giudecca e Xitta) dell’antica città murata.
LE ESPERIENZE. Incocciare il couscous, partecipare alla vendemmia o assistere a una visita teatralizzata al Collegio dei Gesuiti. Esperienze da non perdere a Mazara: alla cooperativa Habibi si prepara il couscous alla maniera antica e alla fine si può anche assaggiare con un brick tunisino sì, ma ingentilito dal gambero rosso di Mazara e da un calice di vino locale. Invece lo storico baglio Aimone sarà solo uno spunto per avvicinare la riserva naturale integrale di Lago Preola e Gorghi Tondi, cuore dell’oasi protetta WWF. Sarà possibile seguire la vendemmia e partecipare a una visita guidata della cantina e una degustazione. Infine il drammaturgo Giovanni Isgrò da tempo studia le vicende dei primi missionari perseguitati in terra giapponese: ci ha costruito sopra un racconto teatrale che recupa la figura di padre Giovanni Matteo Adami, gesuita mazarese martirizzato a Nagasaki nel 1633. Padre Bartoli illustrerà i principali supplizi a cui erano sottoposti i missionari cristiani.
Informazioni: 091 842 0004, tutti i giorni 10-18 www.leviedeitesori.com
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.it o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare direttamente all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà soltanto se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Per chi è sprovvisto del coupon “multiplo” saranno disponibili nei luoghi solo ticket da 3 euro. Le scuole o i gruppi organizzati possono scrivere a prenotazioni@leviedeitesori.it.
Comune di Mazara - Ufficio stampa Ettore Bruno