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Mazara. I.C. "Grassa - Quinci": Premiazione “Un cuore blu per cambiare il mondo”

Mazara. Riflessione di don Giuseppe Alcamo: Mondiali Qatar 2022. Marocco - Francia

L’icona del campione marocchino Sofiane Boufal che danza con la sua Mamma, a bordo campo, dopo la vittoria calcistica sul Portogallo, ci ha fatto sognare un mondo di amore e di pace, perché esprime la più genuina esigenza dell’uomo di divertirsi e di gioire, in modo innocente e senza nessuna violenza.

Questa meravigliosa icona contrasta fortemente con tutte le notizie di violenze sulle donne, che ogni giorno ci vengono comunicate, e sulle scelte assurde di non porre le famiglie al centro di tutte le attenzioni politiche.

Mercoledì 14 dicembre p.v., alle ore 20, ci sarà la semifinale dei campionati mondiali: Francia -Marocco; non è fuori luogo chiedersi: come potrebbe prepararsi una città come Mazara del Vallo, dove vivono diverse centinaia di persone che provengono dal Marocco e da tutto il Magreb, per questo evento?

Permettetemi qualche considerazione che nasce dal desiderio di vivere in una città che sappia fare dell’integrazione e della convivenza pacifica un punto di forza e una sua peculiare identità.

I ragazzi figli di immigrati, della seconda e terza generazione, che sono nati a Mazara del Vallo e che non sono considerati cittadini a pieno titolo, inconsapevolmente, con il loro modo di fare ci chiedono attenzioni, riconoscimento e valorizzazione.

Indignarsi per i gesti di violenza che ogni fine settimana vengono compiuti nel nostro centro storico è solo una prima reazione emotiva, giusta ma non sufficiente. Il fenomeno va studiato per cercare soluzioni che non siano solo di controllo o repressivi, che tra l’altro risultano fallimentari.

Questi campionati mondiali, che vedono per la prima volta una Nazione africana protagonista, può essere una occasione propizia da non lasciarsi sfuggire, per compiere scelte che esprimono un vero salto di qualità .

Cosa fare? Progettare l’evento insieme a loro e farli sentire protagonisti dentro la nostra città è un dovere di accoglienza e un segno di civiltà che potrebbe farci solo onore.

Io credo che l’assessore allo Sport ha il dovere di mettersi subito in dialogo con i giovani magrebini, per chiedere loro di cosa hanno bisogno per vivere gioiosamente questo derby mondiale.

Credo che sia opportuno offrire loro il supporto necessario per impedire che qualche testa calda, per gioia smoderata o per delusione, possa fare del male a qualcuno o saccheggiare la città, come purtroppo in contesti simili spesso avviene.

Credo, anche, che sarebbe molto bello che tutte le società e associazioni sportive, presenti in città, fossero coinvolte e si affiancassero ai giovani magrebini per tifare insieme e per vivere un momento di gioia sportiva, senza distinzioni e senza separazioni.

Il processo di integrazione lo si costruisce giorno dopo giorno, prendendo spunto e valorizzando tutti gli eventi che la vita ci offre.

Avere un cuore gretto o vivere di paure, rigettare apriori le altre culture e fedi, fare ragionamenti di chiusura mentale non sono vie da percorrere, portano solo alla violenza e alla inimicizia.

Lasciarsi sfuggire le occasioni per educarci tutti alla convivenza civile e democratica sarebbe una vera stoltezza per la nostra amministrazione, che ha promesso di rendere straordinaria la nostra città.

Buon lavoro e buona settimana a tutti voi che leggete.

Don Giuseppe Alcamo