Gli
allievi del triennio sono stati gli attenti destinatari del convegno, che ha
avuto come scopo principale quello di informare e fornire alle future
generazioni le basi degli strumenti giuridici e psicologici con cui tutelarsi
ed intervenire nelle eventuali situazioni di violenza domestica.
La
forza innovativa della Legge n.69 del 19 luglio del 2019, il cosiddetto Codice
rosso – nome mutuato da quello del triage ospedaliero, indicante una
“corsia preferenziale” più veloce per denunce e indagini – irrompe nei locali
dell’Istituto Ferrara, grazie alla sapiente ars dicendi dell’Avv.
Bonafede, che affascina e incuriosisce gli studenti, facendo appello agli
inviolabili diritti di libertà e uguaglianza promossi dagli articoli 2 e 3
della Costituzione italiana, filo conduttore dell’intero convegno, come egli
stesso sottolinea:
“il
mio augurio oggi è di essere parte di quella volontà indomabile che deve unire
tutti noi e lo Stato, compatti nella lotta alla violenza contro le donne, che
non è solo una battaglia contro la violenza ma è prima di tutto la difesa della
libertà.”
Il
testo della legge, recante "Modifiche al Codice penale, al codice di
procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di
violenza domestica e di genere", era già stato approvato dalla Camera dei
deputati, il 3 aprile 2019, entrando poi in vigore il 9 agosto dello stesso
anno.
Tre
sono principalmente le direzioni verso le quali la normativa interviene:
introduce nuovi reati, inasprisce le sanzioni per quelli esistenti e disegna
una procedura su misura per tutelare meglio e prima chi vive situazioni a
rischio. Revenge porn – deformazione dell’aspetto della persona mediante
lesioni permanenti al viso – costrizione o induzione al matrimonio – violazione
dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: sono questi i quattro
nuovi reati su cui la normativa interviene.
Normativa
arricchita e definita da tutto il Parlamento italiano, come lo stesso Avv.
Bonafede sottolinea: “Il codice rosso smette di essere una legge di poche
forze politiche e diventa una legge di tutto il Parlamento, tutti hanno dato un contributo. Con
orgoglio dico che la prima firma su quella legge è la mia, ma la sento come una
legge del Parlamento italiano in senso stretto, che ha i colori della nostra
bandiera”.
Sono
poi le parole della Dott.ssa Lisma fare da monito agli studenti, affinché
abbiamo come priorità l’amore per la propria vita, il rispetto reciproco
all’interno di una relazione affettiva e affinché diano valore, utilità e
fondamento agli strumenti forniti dalla legge.
“Chi
corre il rischio di amarsi, di innamorarsi e di amare, deve correre il rischio
di perdere, altrimenti è meglio non amare” – sostiene la psicologa – “Gli strumenti esistono. L’Avv.
Bonafede ci ha dato anche il manuale di istruzione, ma se non sono io per prima
a capire dov’è il bene e dov’è il male, nessun manuale di istruzione servirà.
Se non sono per prima io a cambiare e a vedere che ci sono cose che non
possiamo chiamare amore, vuol dire che non abbiamo capito qual è il nostro
posto nel mondo.”
Conclude
poi con una accorata esortazione rivolta ai nostri giovani, “Allora io vi
esorto a chiamare qualcuno a fare rete intorno a voi, che vi protegge e aiuta. Perché
quando sono in una relazione che per me è d’amore, ma che in realtà è tossica,
sono di cristallo, fragilissima! La rottura vera è quella che resta nell’anima.”
Una
scuola aperta all’approfondimento del rispetto dei diritti della persona,
pronta ad ospitare professionisti del settore e che coniuga i fatti di
stringente attualità ai propri percorsi formativi. Sono questi gli obiettivi
della Dirigente dell’Istituto Ferrara, Dott.ssa Licia Ingrasciotta, a beneficio
di tutta la comunità scolastica.
Prof.ssa
Marta Signorello