Torna alla ribalta la triste e alquanto travagliata storia dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo. Le sue alterne vicende da quando è stato riaperto con l’obiettivo di farlo diventare un presidio di primo livello, avendo spazi adeguati, confortevoli e strumentazione di alta qualità, continuano a fare storia. La prospettiva di riattivare tutti i reparti è andata disattesa e oggi l’ospedale sembra soltanto un servizio di prima emergenza dove il lavoro oneroso dei medici e dei paramedici ha molto spesso una risonanza di malessere, di incomunicabilità con i pazienti che vi ricorrono per trovare una risposta immediata, pronta e competente al proprio disagio fisico. È di questi giorni un comunicato del “Tribunale del malato” che denuncia lo stato di disagio in cui versano i reparti funzionanti del nostro nosocomio pensato e realizzato per accogliere e curare i cittadini non soltanto di Mazara del vallo, ma anche di una vasta area territoriale. Nulla di tutto questo, ahimè, perché mancano importanti reparti che non sono rientrati, sebbene le tante promesse fatte da chi di competenza per definire e completare i reparti di Ortopedia e Traumatologia, Oculistica, Pneumologia e Psichiatria. Non sono possibili interventi di chirurgia più complicati e la Chirurgia Oncologica non ha collocato la strumentazione adeguata già acquistata.
Un problema molto serio è la carenza di
medici che rischia di compromettere la qualità delle cure offerte alla comunità
e lo stesso lavoro oneroso del personale sottoposto a turnazioni pesanti.
È rimasto un solo
medico in Chirurgia che conclusi i turni affida il reparto a colleghi di altri
reparti, i quali rimangono sprovvisti del medico di turno specifico costretto a
sopperire la presenza cospicua di pazienti in Chirurgia. Il pronto soccorso poi
vive il caos più totale: mancano i medici di un reparto di pronto intervento
che dovrebbe essere accogliente ed efficiente. Non possiamo non usufruire di
una adeguata assistenza medica quando abbiamo una struttura sanitaria
all’avanguardia; la comunità mazarese chiede a viva voce che arrivino i medici
per rendere operativi e funzionali i reparti; ci si chiede come mai i vertici
della sanità provinciale non tengano conto delle esigenze professionali di
coloro i quali potrebbero venire a prestare servizio nel nostro ospedale, nuovo
e per certi versi moderno nella strumentazione; un servizio sanitario
competente e dignitoso è un diritto del cittadino e un dovere di chi governa
l’ospedale.
Ancora una volta è
necessario che le forze politiche che si proclamano assertori di verità e
giustizia, facciano la loro parte; non si limitino ad un giro di parole, a presunte
promesse come avviene già da qualche tempo. Esorto a questo punto
l’amministrazione comunale a non lasciarsi sfuggire l’occasione di
riappropriarsi del livello di qualità che è stato conferito al nostro ospedale
per ridargli dignità. Francesco Foggia non demorde, ha lottato insieme a
Massimo Russo per migliorare l'offerta sanitaria di questo ospedale, facendo
anche allocare la radioterapia e tutta la diagnostica, che è stata una grossa conquista per tutti gli
ammalati di cancro. La Forza dei fatti continuerà non solo ad essere
osservatore attento, ma soprattutto si ergerà a richiedere alla cittadinanza
una maggiore presa di coscienza di una situazione talmente grave.
Comunicato