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Perché la notte di San Lorenzo è quella delle stelle cadenti?

La notte di San Lorenzo è quella in cui più si rivolgono gli occhi al cielo per vedere le stelle. Le meteore sono osservabili ogni notte serena dell’anno, ma è possibile scorgerne in maggior numero proprio in corrispondenza di incontri orbitali, quando vi è una maggior quantità di polvere pronta ad entrare nell’atmosfera. In tali casi si parla di sciami di meteore: quello di agosto è solo il più popolare. Qui le indicazioni per vedere al meglio le stelle con le indicazioni degli esperti Virtual Telescope.

Perseidi

Il fenomeno della caduta è dovuto all’impatto con l’atmosfera delle polveri lasciate dei passaggi della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862, il cui ultimo passaggio risale al 1992 perché questo astro chiomato periodico ritorna ogni 135 anni circa. Bruciano e lasciano una scia nel cielo. È stato l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, nel XIX secolo, a collegare meteore e cometa. Il fenomeno è ciclico, visibile tutti gli anni. I Romani lo interpretavano come una pioggia propizia. Era il dio Priapo a mandarla per fecondare la terra dei campi.

Il fenomeno delle Perseidi è attivo tra il 17 luglio e il 24 agosto, con un rapido crollo dopo il picco. La concentrazione massima di meteore sarà visibile fra l'11 e il 12 agosto, domenica e lunedì. Si può anche semplicemente di sdraiarsi a terra e guardare così verso lo zenit, il centro della volta stellata. Si vedono in tutto il cielo. Le si vede vicino alla costellazione di Perseo, da cui prendono il nome, a mezz’altezza a nord-est alla fine della notte.

Osservazione 2024

Per il 2024 le condizioni osservative delle Perseidi sono favorevoli. La Luna è nuova il 4 agosto, quindi il cielo scuro. Il massimo di osservabilità è previsto tra l’11 e il 12 agosto: la sera dell’11 il nostro satellite, non ancora al primo quarto, tramonterà poco dopo le ore 23, lasciando il cielo buio per tutto il resto della notte, quella più favorevole alla visione delle meteore. Verso l’alba il radiante dello sciame sarà alto in cielo.

La storia: perché San Lorenzo

La tradizione popolare collega il fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo, che venne bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto. Le lacrime ricordano i carboni ardenti del martirio. La fama della notte di San Lorenzo è stata amplificata anche da una poesia: X agosto di Giovanni Pascoli. Il poeta la compose in memoria del padre Ruggero, assassinato in circostanze misteriose il 10 agosto 1867.L’incipit è questo: «San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla».

Come vedere le stelle cadenti

Non serve il telescopio, basta un punto buio e magari la fortuna che la Luna piena sia lontana. L’occhio nudo è senza dubbio ideale per cogliere il guizzo improvviso di tali scie luminose, grazie alla sua visione panoramica naturale. Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di osservare nella seconda parte della notte.

A che ora

Va bene a qualsiasi ora, ma nella seconda parte della notte c'è un sensibile aumento dell’attività meteorica poiché all’alba l’osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, è come se vedesse dal parabrezza, anziché dal lunotto posteriore del nostro pianeta.

Fotografare

Serve una macchina fotografica capace di esposizioni relativamente lunghe. Bisogna tenere conto l’area di cielo inquadrata nella ripresa, la luminosità dell’obiettivo impiegato, la sensibilità ISO adottata. Questo spiegano gli esperti del Virtual Telescope: «Maggiore è il campo inquadrato, maggiori saranno le possibilità di intercettare la traccia di una meteora. Funzionano gli obiettivi super grandangolari (con focale inferiore ai 20mm) e gli obiettivi “fish-eye”, specie se di buona luminosità (più aperti di f/4). Utile impostare sulla fotocamera sensibilità pari a 800/1600 ISO, compatibilmente con il rumore della fotocamera. Si raccolgono così immagini in sequenza, ciascuna con esposizione di 30/60 secondi (verificare il grado di annerimento del fondo cielo, dipendente dal locale inquinamento luminoso), magari puntando in direzione del radiante».

Fonte: vanityfair.it