Un ennesimo fallimento della azione politica dei nostri amministratori? Ci si chiede come sia possibile non tenere in considerazione il fatto che l’azione programmatica di un Comune per utilizzare i finanziamenti acquisiti, debba tenere conto di una serie di dati fondamentali per non far andare perduto quanto ottenuto.
La Forza dei fatti vuole esprimere a riguardo la sua disapprovazione per un evento dalla portata sociale rilevante. Sicuramente sarà colpa: dei tempi, dei costi, della lungaggine burocratica, della superficialità amministrativa, della non tempestività procedurale di tecnici competenti…e di tanti altri fattori, ma consentiteci di esprimere un nostro CHISSA’!!!
Vero che la revoca di un finanziamento importante non è qualcosa che può non interessare i cittadini mazaresi e, ancor di più, le scuole che avrebbero dovuto usufruirne. Soldi che avrebbero permesso un efficientamento energetico dei due istituti, destinatari dei fondi, così da eliminare sprechi e, soprattutto, un notevole vantaggio in termini di riduzione dei costi per lo stesso Ente. Una cosa non certo da poco e che avrebbe meritato per la cittadinanza, le dirette e chiare spiegazioni da parte del Sindaco. A farlo è stato invece Il gruppo consiliare di suo riferimento che si è espresso a tal riguardo, per giustificare cosa poi? Parlano di trasparenza, di politica del buon senso, di salvaguardia dei progetti revocati, di gestione amministrativa oculata e di richieste finanziarie inaccessibili da parte della Regione. Si dovrebbe, ad avviso dello scrivente, parlare piuttosto di mancanza nei tempi dovuti di adeguata rendicontazione delle opere avviate o in fase di avvio (da tre anni i soldi giacciono inoperosi), di leggerezza o di conoscenza adeguata della proposta programmatica da parte dei tecnici addetti. Tante rimangono le perplessità e ciò che più mi preoccupa è la scelta politica; perché a questo punto quello che andava giustificata è l’idea politica di questa amministrazione che dovrebbe essere ispirata da fatti concreti piuttosto che da parole.
Francesco Foggia