(Domenica 26 Marzo 2017)
Palermo - Primo via libera da Roma alla nuova bozza di rete ospedaliera siciliana che sbloccherà oltre cinquemila assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario in Sicilia. Ieri i ministeri alla Salute e all'Economia hanno dato il loro benestare al piano presentato dall'assessore regionale Baldo Gucciardi che ridisegna la
nuova mappa della sanità siciliana, organizzata secondo un sistema di ospedali ad alta, media e bassa complessità. “Dopo la positiva verifica finale al tavolo interministeriale - dice Gucciardi - ci si prepara alla seduta conclusiva già fissata a Roma per il prossimo 4 aprile. La prossima settimana, quindi, toccherà alla Giunta regionale ed alla Commissione legislativa Sanità dell'Ars esprimersi prima dell'adozione del decreto assessoriale, cioè di tutti gli atti regionali formali propedeutici alla seduta del 4 aprile”.
A meno di nuove battute d'arresto, dunque, lo sblocco delle assunzioni vincolato all'approvazione definitiva della rete ospedaliera dovrebbe arrivare entro l'estate: “Ci si avvicina - continua l'assessore - alla conclusione di un iter complesso che ci consentirà di dotare la Sicilia di una Rete ospedaliera innovativa per una offerta sanitaria di qualità e allo stesso tempo di avviare il reclutamento del personale indispensabile per le aziende sanitarie ed ospedaliere dopo il blocco delle assunzioni che permane dall'anno 2012".
In attesa del via libera definitivo, è stata dunque rimandato l'incontro con i sindacati che si sarebbe dovuto tenere
lunedì. L'assessore vuole aspettare l'ultimo sì romano per presentare il dettaglio della rete ospedaliera che si articolerà su Dipartimenti di emergenza di secondo livello, primo livello, strutture di base e strutture di zona disagiata. Sono previsti circa 150 primariati in meno in tutta l'Isola e molti ospedali di provincia saranno accorpati a ospedali più grandi, secondo il modello degli ospedali riuniti, con funzioni e servizi diversi.
Ecco cosa prevede la bozza nel bacino Palermo - Trapani:
Nel bacino Palermo- Trapani, per esempio, non ci sarà più solo un unico Dipartimento di emergenza urgenza di secondo livello, riferimento per le grandi emergenze. All'ospedale Civico di Palermo si affiancheranno infatti Il Policlinico Paolo Giaccone e gli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello. Una retromarcia rispetto alla bozza di settembre che li classificava come strutture di primo livello, un gradino sotto rispetto al Civico. Una vittoria per il rettore dell'università, da cui dipende il Policlinico universitario, che con la bozza precedente si era visto decurtare oltre 100 posti letto che adesso sembrano ormai al sicuro. E anche Villa Sofia Cervello, dove erano a rischio 80 posti letto, dovrebbe tirare un sospiro di sollievo. Salvo anche il San Raffaele Giglio di Cefalù che viene promosso a struttura di primo livello e non diventa un semplice presidio di base con soli quattro reparti, così come l'ospedale Ingrassia di corso Calatafimi. Confermati tra i Dipartimenti di primo livello anche l'ospedale Buccheri La Ferla di via Messina e a Trapani il Sant'Antonio Abate, accorpato con l'ospedale di Salemi, e l'ospedale di Marsala. Tra i presidi ospedalieri di base che manterranno in vita dei mini pronto soccorso con dei posti di osservazione breve ci sono invece gli ospedali di Partinico, Termini Imerese, Alcamo, Castelvetrano, Mazara del Vallo. Tra gli ospedali di zona disagiata che manterranno dunque le aree di emergenza ci sono quelli di Corleone, Petralia Sottana e Pantelleria.
[Fonte: repubblica.it - GIUSI SPICA]