"Sono stanchi ma non rassegnati. Ho sentito l’unità di crisi della Farnesina, mi hanno detto che i nostri pescatori sono trattati in modo dignitoso, qualcuno ha problemi di salute e necessità di farmaci che gli saranno consegnati presto. Sono in stato di fermo in una palazzina militare, ma non sono detenuti".
"Sappiamo che è stato attivato un procedimento da parte della Procura militare nei loro confronti". Lo ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, che nel pomeriggio, a Palazzo d’Orleans, ha incontrato il governatore Nello Musumeci con i familiari del 18 pescatori bloccati a Bengasi, in Libia, dopo il sequestro dei pescherecci Antartide e Medinea.
Da ieri l’Aula consiliare di Mazara del Vallo è occupata in modo permanente dai familiari dei marittimi che per 13 giorni hanno protestato a Roma per chiedere il rilascio immediato dei pescatori. Si parla di sconfinamento delle acque internazionali. "Dall’altra parte si vuole alzare la tensione e forse anche il prezzo della trattativa - ha proseguito Quinci - trattativa che si dice sia partita ma non abbiamo segni evidenti, ecco la frustrazione della comunità mazarese. Sono convinto che i capi di imputazione siano falsi, i nostri pescatori erano là per lavorare, una battuta di pesca di 45-50 giorni. Mazara del Vallo ha già pagato un notevole tributo in questi anni e siamo davvero stanchi". "Con i nostri pescatori c''è tutta la città - ha sottolineato il sindaco -. Il Consiglio comunale rimarrà aperto notte e giorno, costituirà un presidio di presenza e sarà il megafono di una voce che non si vuole spegnere. Continueremo a farci sentire finché i nostri pescatori non torneranno a casa, faremo tutto il rumore che ci è consentito. Non ci rassegniamo", ha concluso.
Fonte: GdS.it