L’assalto è avvenuto due giorni fa a nord della costa di Tripoli, in acque internazionali anche se all’interno della Zona di protezione pesca libica. L’intervento tempestivo della Marina Militare italiana, giunta in soccorso del peschereccio con la fregata Libeccio e un elicottero, ha convinto i militari libici a rilasciare l’imbarcazione.
Dopo l'arrivo il comandante è stato trasferito da sottobordo dell'Aliseo agli Uffici della Capitaneria di porto. Giacalone è sceso dall'imbarcazione con la maglietta ancora sporca di sangue e una benda in testa per le ferite riportate. I militari della Capitaneria lo stanno interrogando a sommarie informazioni.
La procura di Roma ha aperto un'inchiesta. A bordo del motopesca, invece, i rilievi sono stati effettuati dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani.
"Questa vicenda dimostra che c'è un pezzo di Guardia libica che non risponde al governo. Chiediamo al governo italiano un gran lavoro di diplomazia affinché anche la nostra marineria nel Mediterraneo abbia la giusta sicurezza", ha detto il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, che ha accolto in porto il rientro del peschereccio Aliseo mitragliato due giorni fa a nord di Tripoli da una motovedetta libica.
Il sindaco si recherà martedì prossimo a Roma per incontrare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello dell’Interno Luciana Lamorgese per un esame della situazione della marineria mazarese che sollecita una maggiore protezione nell’attività di pesca al largo delle coste nordafricane da parte delle nostre autorità.
Ad accogliere in banchina l'equipaggio del peschereccio, oltre al sindaco Salvatore Quinci e al vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, che addirittura è salito a bordo della motovedetta della Guardia Costiera per salutare i marittimi prima ancora del loro arrivo in porto, i familiari dei sette uomini. Tra di loro anche la moglie del comandante Giuseppe Giacalone, Nuccia, e il figlio Alessandro, che è anche l’armatore dell’imbarcazione.
"Questa vicenda dimostra che c'è un pezzo di Guardia libica che non risponde al governo. Chiediamo al governo italiano un gran lavoro di diplomazia affinché anche la nostra marineria nel Mediterraneo abbia la giusta sicurezza", ha detto il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, che ha accolto in porto il rientro del peschereccio Aliseo mitragliato due giorni fa a nord di Tripoli da una motovedetta libica.
Il sindaco si recherà martedì prossimo a Roma per incontrare il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello dell’Interno Luciana Lamorgese per un esame della situazione della marineria mazarese che sollecita una maggiore protezione nell’attività di pesca al largo delle coste nordafricane da parte delle nostre autorità.
Ad accogliere in banchina l'equipaggio del peschereccio, oltre al sindaco Salvatore Quinci e al vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, che addirittura è salito a bordo della motovedetta della Guardia Costiera per salutare i marittimi prima ancora del loro arrivo in porto, i familiari dei sette uomini. Tra di loro anche la moglie del comandante Giuseppe Giacalone, Nuccia, e il figlio Alessandro, che è anche l’armatore dell’imbarcazione.
Fonte: GdS.it