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La CGIL di Mazara interviene sulla nuova emergenza rifiuti

(Mercoledì 26 Luglio 2017)
Mazara - Non c’è estate senza cumuli di spazzatura nelle nostre città. Ormai, non è più appropriato utilizzare il termine “emergenza”, in quanto la crisi dei rifiuti in Sicilia è diventato un fatto ordinario e frequente.

Le nostre strade non sarebbero più riconoscibili dai turisti se non fossero coperte da montagne di spazzatura, soprattutto nei mesi estivi.

Se i lavoratori impegnati nel servizio di igiene ambientale, molti dei quali magari non percepiscono una regolare retribuzione, decidessero, per affermare i propri diritti, di scioperare un giorno durante i mesi estivi, verrebbero denunciati e sanzionati, poiché il servizio di igiene ambientale è considerato un servizio fondamentale ed essenziale per la salute pubblica, tanto che non può essere interrotto, soprattutto nei mesi di maggiore caldo.

Se invece, per decisione a volte irresponsabili del governo regionale o per la trascuratezza dei sindaci, le nostre strade restano coperte per giorni e settimane di rifiuti indifferenziati e/o pericolosi, nessuno interviene, nessuno viene sanzionato, nessuno risponde delle sue responsabilità.

Secondo i dati esposti dal responsabile del settore, persistendo gli attuali limiti di conferimento della spazzatura nelle discariche, la città di Mazara del Vallo si troverebbe in meno di una settimana coperta da diverse centinaia di tonnellate di spazzatura.

Una situazione drammatica e pericolosa!

E, come al solito, inizia il balletto delle responsabilità e la consolidata pratica di scaricare sugli altri tutte le colpe.

Da un lato, abbiamo un governo regionale parolaio, irresponsabile e incapace di avviare un progetto razionale per una gestione integrata dei rifiuti; dall’altro, abbiamo un’amministrazione comunale che si prende gioco dei cittadini invitandoli a fare la raccolta differenziata, senza preoccuparsi di creare le condizioni sufficienti e necessarie.

I limiti imposti al conferimento della spazzatura indifferenziata in discarica, costringe le amministrazioni comunali a perseguire la strada della raccolta differenziata nei tempi e nelle percentuali imposte dalla normativa europea, così come recepita dallo Stato Italiano.

Ma né in Sicilia, né a Mazara si pensa di fare le cose sul serio.

Il comune di Mazara non ha un regolamento per la raccolta differenziata, mentre dal punto di vista organizzativo siamo davanti a una vera e propria armata Brancaleone.

La raccolta differenziata ha bisogno di regole certe e di un modello organizzativo strutturato, di un’articolazione territoriale diffusa, di un soggetto gestore e di operatori qualificati, di una rete di comunicazione adeguata, soprattutto se, oltre ai centri di raccolta (isole ecologiche), si vuole puntare, come richiesto dai cittadini di Mazara, al servizio domiciliare (porta a porta) indirizzato alle famiglie e alle attività commerciali.

Senza un’organizzazione adeguata e un impegno diffuso non si realizza la raccolta differenziata, ma il suo fallimento. Sembra che l’amministrazione comunale stia cercando deliberatamente di far fallire qualsiasi obiettivo di raccolta differenziata, per agire sempre in una situazione di dichiarata emergenza.

Il sindaco Cristaldi si muove in un contesto pieno di contraddizioni e di ambiguità. Vuole davvero fare la raccolta differenziata? Se è cosi perché continua a promuovere il progetto Best? Perché vuole realizzare una discarica di rifiuti indifferenziati in c.da San Nicola, nel territorio di Mazara, sapendo che la società che dovrebbe finanziare il progetto ritiene non proponibile, passata di moda e da cancellare la raccolta differenziata?

L’amministrazione comunale di Mazara, che non può scaricare le responsabilità sempre sugli altri, deve uscire dalle ambiguità e adoperarsi affinché siano rispettate le direttive dell’Unione Europea sulla gestione integrata dei rifiuti, a tutela dei cittadini e della comunità che rappresenta.

E mentre gli utenti subiscono aumenti ingiustificati delle bollette, per un servizio sempre più scadente e dequalificato, sarebbe necessario cominciare a pensare a degli “indici” di buona amministrazione sulla gestione dei servizi pubblici, costringendo i sindaci o a rispettarli o a togliersi dai piedi.

Mazara lì 26 luglio 2017

Il segretario CGIL- Camera del Lavoro

Vito Gancitano