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Domenica delle Palme: si festeggia l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Origine e significato della festa

La benedizione delle Palme: le origini storiche del rituale e la tradizione delle palme artistiche
(Domenica 9 Aprile 2017)
La Domenica delle Palme quest’anno cade il 9 aprile e come da tradizione segna l’inizio della Settimana Santa che ci accompagnerà fino al giorno di Pasqua, domenica 16 aprile. Tanti saranno gli eventi che inizieranno dal giorno della Domenica delle Palme, in particolare in Vaticano e a Roma, dove Papa Francesco darà il via alle celebrazioni della Settimana Santa.

Di seguito scopriamo l’origine e il significato della Domenica delle Palme.

La Domenica delle Palme, o Domenica della Passione del Signore, come abbiamo già anticipato, quest’anno sarà il 9 aprile e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme accolto da una folla festante che agitava rami di palma, simbolo del trionfo del Messia, rifacendosi ad un’antica tradizione ebraica. Non si tratta di una festa solo cattolica perché la celebrano anche gli ortodossi e i protestanti. Molti sapranno che durante il giorno della Domenica delle Palme si usa scambiarsi ramoscelli di ulivo benedetti in segno di pace e prosperità. Il giorno della Domenica della Passione del Signore si svolge una lunga messa in cui, oltre alla benedizione delle foglie di ulivo, viene letta la passione di Gesù, quando la folla lo accolse al grido di Osanna, la stessa folla che pochi giorni dopo, gridò Crocifiggilo.

Gli episodi dell’ingresso del Messia a Gerusalemme sono raccontati nei Vangeli ma riprendendo aspetti diversi: nel Vangelo di Giovanni si racconta della folla che agita i rami di palma per accogliere Gesù, mentre nei Vangeli di Matteo e Marco il popolo agita rami di alberi. La sera prima del suo arrivo trionfale Gesù si trovava a Gerusalemme con gli apostoli e chiese un’asina legata ad un puledro per il suo viaggio del giorno dopo. Il Signore, infatti, arrivò seduto sull’asina come simbolo di umiltà e mitezza. Dunque dalla Domenica delle Palme prende il via la Settimana Santa con tutti i suoi riti che accompagnano fino alla Pasqua, detto triduo pasquale, che avrà il suo culmine il giorno di Giovedì Santo e Venerdì Santo, quando in tutta Italia andranno in scena le Via Crucis, fino al giorno di Pasquetta.

[Fonte: investireoggi.it]


La benedizione delle Palme: le origini storiche del rituale e la tradizione delle palme artistiche

La benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo viene fatta in ricordo di quelli utilizzati dal popolo di Gerusalemme per onorare l’entrata trionfale di Gesù.Questa tradizione cominciò presto in Oriente, probabilmente dalla pace della Chiesa a Gerusalemme. Nel IV secolo, San Cirillo, Vescovo di quella città, pensava che ancora esistesse nella Valle dl Cedron, il palmizio che fornì i rami al popolo che andò incontro a Gesù … da lì fu breve il passo per l’istituzione di una commemorazione anniversaria di questo avvenimento.Nel secolo successivo la cerimonia fu fissata non solo nelle Chiese d’Oriente ma anche nei monasteri di Siria ed Egitto.In Occidente, invece, il rito si stabilì diverso tempo dopo. Le prime tracce compaiono nel Sacramentario di San Gregorio, alla fine del VI secolo-inizi del VII.Man mano che la fede si propagava verso nord, non era più possibile solennizzare tale cerimonia in tutta la sua integrità dato che in quei climi non crescevano né palme né ulivi. Fu così che vennero sostituiti dai rami di altri alberi.

La palma è simbolo di vittoria, ascesa, rinascita, immortalità. La simbologia cristiana, presente sin dall’epoca paleocristiana, è legata ad un passo dei Salmi dove si dice: “Come fiorirà la palma così fiorirà il giusto”. La palma, infatti, produce un’infiorescenza proprio quando sembra ormai morta. Per similitudine, i martiri saranno ricompensati in Paradiso.La simbologia rimanda quindi all’entrata trionfale di Gesù Cristo a Gerusalemme, prefigurando la Resurrezione dopo la morte o anche come simbolo della Resurrezione dei martiri, così come citato nell’Apocalisse.Il ramoscello di ulivo, invece, è simbolo di pace. Le origini si fanno risalire all’episodio biblico dl Diluvio Universale. Quando il diluvio cessò, Noè fece volare prima un corvo, per vedere se si fossero ritirare le acque dalla terra; poi una colomba, ma entrambi, non trovando dove posare la pianta del piede, tornarono a lui nell’arca perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra.

[Fonte: meteoweb.eu]