Aumento dei casi di cecità,
delle dialisi, il ritorno del piede diabetico, insufficienza renale, anomalia
nelle gravidanze con malformazioni tutte queste complicanze sono conseguenza delle
lacune nell’assistenza ai malati negli ultimi anni in cui la priorità è stata
la lotta al Covid. La SIMDO, Società
italiana metabolismo, diabete, obesità, ha inviato una lettera al ministero
della Salute, all’assessore alla Sanità della Regione Siciliana e ai candidati alle
prossime elezioni regionali siciliane per rimettere al centro dell’agenda
politica la questione e potenziare l’assistenza ai pazienti diabetici.
Il
commento del presidente di Simdo, Vincenzo Provenzano
«La pandemia da Covid-19
e l’emergenza sanitaria che tutto il comparto medico ha vissuto e gestito in
questi ultimi tre anni, - ha affermato il presidente di SIMDO, Vincenzo Provenzano
- ha senza dubbio determinato gravi lacune all’assistenza dei pazienti
diabetici, in particolar modo ai bambini e ai nuovi casi, con evidenti riflessi
su quelle che sono le terribili complicanze del diabete stesso, determinando il
ritorno del piede diabetico, all’aumento dei casi di cecità, all’aumento dei
casi dialisi, insufficienza renale, anomalia nelle gravidanze con malformazioni
etc.».
Le
proposte di Simdo alla politica
L’appello della SIMDO, fautrice già di un documento con
proposte per la buona salute del paziente diabetico inviato e presentato al
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è quello di ricostruire la Commissione nazionale e regionale del
diabete, operante in stretta connessione con il ministero della Salute, per
stilare soluzioni operative atte a risolvere il gap assistenziale creato in
questi ultimi tre anni a causa dell’emergenza sanitaria.
La SIMDO inoltre, per sopperire alle lacune nell’assistenza dovute al
Covid, propone di istituire da subito un programma nazionale e regionale di
prevenzione al diabete e all’obesità, incrementando i fondi della
digitalizzazione della cartella diabetologica italiana, per un Registro nazionale del diabete. E,
ancora, di mettere in rete i centri, rafforzando la sanità territoriale in
ambito diabetologico, con case di cura e
ospedali di comunità, per integrare ospedali e territorio, con la
compresenza medici di medicina generale, diabetologi, cardiologi, nefrologi,
oculisti, associazioni di volontariato
«Questo accorato appello
della SIMDO – conclude Provenzano – nasce per mettere sotto i
riflettori delle nuove legislazioni nazionali e regionali, il contrasto e la
gestione più opportuna della malattia sociale più importante e più diffusa degli
ultimi anni».
Comunicato stampa